settembre 2024 [2].

Le autorità russe prevedono di aumentare le spese militari di 2,8 trilioni di rubli. Secondo Bloomberg , nel 2025 la spesa per la difesa raggiungerà i 13,2 trilioni di rubli (pari al 6,2% del PIL). Il 40% del bilancio russo andrà alla difesa e alla sicurezza interna.

Il 30 settembre è stato firmato il decreto sulla coscrizione autunnale in Russia. Il documento è già stato pubblicato sul portale di informazione legale. Il Ministero della Difesa russo prevede di arruolare 133.000 coscritti, ovvero 3mila in più rispetto alla coscrizione autunnale dello scorso anno. In primavera furono richiamati 150.000 coscritti.
Secondo il documento, 133mila persone tra i 18 e i 30 anni saranno chiamate a prestare servizio militare. In precedenza, lo Stato Maggiore aveva dichiarato che “coloro che saranno chiamati al servizio militare in autunno non verranno inviati a partecipare alle operazioni nel Distretto Militare Settentrionale”. Putin aveva detto la stessa cosa all’inizio della guerra in Ucraina, ma i coscritti russi sono morti durante i combattimenti al fronte.

Sull'altro lato del fronte, secondo "The Economist" il 5-10% dei soldati delle Forze Armate ucraine è assente dalle proprie unità senza giustificato motivo.

A queste latitudini, dopo la dichiarazione di guerra alla Russia da parte del Parlamento europeo, il governo italiano si è espresso sull'utilizzo di armi italiane su territorio russo con un'ennesima presa in giro. Secondo la Presidente del Consiglio Meloni, se anche i paesi della NATO dovessero accordare al governo ucraino di sparare con la loro armi su Mosca, quelle italiane resterebbero vietate. La verità è che non esistono armi difensive ed inoltre è del tutto impossibile sapere alcunché non solo dell'utilizzo, ma anche dell'entità dell'invio di armi italiane all'Ucraina, dal momento che i diversi governi che si sono succeduti, a partire da quello di Mario Draghi, hanno deciso di secretare queste decisioni prese via decreto.
fine agosto, LOCALITA’ IMPRECISATE (RUSSIA).

Il mancato pagamento dei salari rimane la causa principale delle proteste dei lavoratori in Russia. Alcuni organizzano scioperi spontanei. E a volte i lavoratori ricorrono a una sorta di “guerriglia” di classe. Alla fine di agosto nel gruppo “Sentito al Rosso e Bianco” del social media russo VK sono apparse le foto di un’azione di protesta che, come si sostiene, è stata portata avanti dai lavoratori di almeno due negozi della catena “Rosso e Bianco”. Uno di questi, a giudicare dalla foto, si trova a Lytkarino, vicino a Mosca. I dipendenti non solo hanno interrotto il lavoro appendendo alla porta d’ingresso un cartello con la scritta “Il negozio è chiuso a causa del mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti”, ma hanno anche sigillato la serratura.

AGOSTO E SETTEMBRE, (RUSSIA).

Ci sono ulteriori notizie di proteste sindacali e sociali in diverse regioni della Russia. In precedenza erano circolate informazioni sugli scioperi nella regione di Mosca, nella regione di Omsk, a Surgut e a Krasnodar. Inoltre, in agosto, i lavoratori dei trasporti hanno scioperato a Barnaul. Continuano le proteste ambientaliste contro il saccheggio commerciale degli spazi verdi, nonché quelle contro l’invio di coscritti nelle zone di combattimento.

I genitori dei coscritti russi hanno infatti raccolto e diffuso sui social network una serie di appelli in cui hanno espresso preoccupazione per le notizie secondo cui coloro che sarebbero stati arruolati nell’esercito da Kostroma, Tjumen, Kemerovo, Bryansk e da altre regioni potrebbero, contrariamente alle ripetute promesse delle autorità, essere inviati al fronte.

Inoltre, un movimento delle mogli degli uomini mobilitati ha organizzato una azione online: il flash mob #coscriptschildren (#срочникидети).

SETTEMBRE, KYIV (UCRAINA).

L’ambasciata britannica a Kyiv mette in guardia i cittadini con passaporto del Regno Unito “in caso di contatto con rappresentanti dell’esercito ucraino”.

E’ in corso una mobilitazione generale di uomini dai 25 ai 65 anni sul territorio ucraino. In caso di contatto con i rappresentanti dei servizi di arruolamento delle Forze Armate ucraine, ai cittadini del Regno Unito è consigliato:
– Se vedi un gruppo di persone in abiti militari vicino a un van o minibus, è raccomandato evitare contatti con loro, ad esempio andando dall’altro lato della strada. (…)

META’ SETTEMBRE, (NORVEGIA).

Ad un uomo con documenti russi, fuggito dalla mobilitazione, è stato negato l’asilo politico in Norvegia. Le autorità dello Stato hanno infatti fatto riferimento alle parole di Putin secondo cui la mobilitazione era terminata. Pavel ha lasciato Severomorsk, nella regione di Murmansk, il 22 settembre 2022, il giorno dopo l’annuncio della mobilitazione. È scappato in Norvegia e ha chiesto asilo nella città di Vadsø. Tuttavia, a metà settembre 2024, l’Agenzia norvegese per la migrazione ha informato l’uomo che non aveva diritto all’asilo e che doveva lasciare lo spazio Schengen entro tre settimane. Si tratta della prima decisione di questo tipo conosciuta in Norvegia, scrive “The Insider”.

Secondo il Dipartimento per la migrazione, in Russia attualmente non è in corso alcuna mobilitazione. I funzionari norvegesi fanno riferimento alle parole di Vladimir Putin e Sergei Shoigu, che hanno annunciato il completamento della mobilitazione nell’ottobre 2022. Lo stesso Pavel sostiene che il commissariato militare continua a cercarlo, a due anni di distanza dall’inizio della mobilitazione. Secondo l’uomo, persone dell’ufficio di registrazione e arruolamento militare si sono presentate all’appartamento dove era registrato il suo domicilio e hanno chiesto dove fosse. Pavel non sa ancora cosa fare se le autorità norvegesi lo costringeranno a lasciare il Paese. “Sono sicuro, so che sarò portato in guerra. Se torno in Russia finirò nell’esercito o in prigione. Entrambe le opzioni equivalgono alla morte“.

In precedenza, i paesi scandinavi hanno ripetutamente negato l’asilo politico ai russi. Al russo Stanislav Brysin è stato rifiutato l’asilo in Svezia, nonostante la sua attività di protesta e un procedimento penale aperto per “incitazione al terrorismo”. Brysin si è imbarcato su una barca e ha navigato verso l’Irlanda. In precedenza, la Svezia aveva deportato una famiglia originaria della Bielorussia, contro la quale era stato aperto un procedimento penale.

La situazione dei rifugiati russi negli Stati Uniti non è migliore. ASTRA ha raccontato la storia di un giornalista dell’opposizione russo attivo contro la guerra, che è scappato negli USA ed è finito prigioniero in un centro di detenzione per migranti e condannato amministrativamente. Le autorità statunitensi lo hanno deportato e consegnato all’FSB.

17 SETTEMBRE, NOVOSIBIRSK (RUSSIA).

Le autorità di Novosibirsk hanno rifiutato di autorizzare una manifestazione contro il blocco di YouTube a causa di “incitamento all’odio razziale” e “diffusione di falsi sulla SVO” [operazione militare speciale, termine coniato dal governo per definire la guerra contro l’Ucraina].

La decisione delle autorità si motiva con il fatto che YouTube “è una delle principali piattaforme che distribuiscono falsità sull’andamento della difesa militare che screditano le forze armate russe”.

24 settembre, località imprecisata (ucraina).

Un gruppo di persone ha fatto irruzione nella camera di tortura dei reclutatori (TCR), chiedendo il rilascio dei ragazzi rapiti per essere mandati al fronte.

25 settembre, suzdha (russia).

Pavel Shcherbakov, coscritto 21enne della città di Abdulino, nella regione di Orenburg, è scomparso vicino a Sudzha. Sua madre ne ha parlato ad ASTRA. L’ultima volta che suo figlio le ha scritto un messaggio è stato il 3 agosto. La ha avvertita che non avrebbe avuto modo di contattarla per molto tempo.  Il 20 settembre le è stato comunicato che era indicato come disperso. La donna ha cercato di contattare la direzione dell’unità militare 12721, con sede a Klintsy, nella regione di Bryansk, dove il figlio ha prestato servizio, ma si sono rifiutati di darle qualsiasi informazione.

“Forse è più facile per loro dire che non c’è più e basta”.

ASTRA ha scritto dei coscritti dell’unità 12721 che erano in stato di prigionia, sospettati di “tradimento”. In totale, secondo le stime di ASTRA, almeno 44 coscritti sono scomparsi nella regione di Kursk da quando le Forze Armate ucraine hanno sfondato il confine russo. Inoltre ASTRA ha scritto anche dei numerosi coscritti uccisi nella regione di Kursk. Il 24 settembre si è saputo della morte di Matvey Yakovlev, della regione di Pskov. Sempre nella regione di Kursk è morto un coscritto di 18 anni di Rybinsk, Valentin Shumilov. Sua madre ha scritto un appello a Putin chiedendogli di spiegare perché i coscritti vengono mandati in prima linea.

25 SETTEMBRE, BURIAZiA (RUSSIA).

Una classe di polizia è stata formata in una scuola nella Repubblica di Buriazia: i bambini verranno istruiti dal Ministero degli affari interni, dalla Guardia russa e dal Servizio penitenziario federale. Nelle fotografie pubblicate, le forze di sicurezza mostrano ai bambini come usare una mitragliatrice e un manganello. Si segnala che inizierà il programma di orientamento professionale per i bambini a partire dalla seconda elementare.

L’obiettivo principale della creazione di una classe del genere è l’educazione patriottica e l’orientamento professionale per le generazioni più giovani“, scrivono i dipendenti del dipartimento del Ministero degli affari interni del distretto di Bauntovsky.

"Il 60% dei disertori che abbiamo aiutato rimangono in Russia e continuano a nascondersi", sostengono i promotori dell'organizzazione "Idite Lesom".
Hanno pubblicato la lettera di uno di loro, in cui condivide la sua esperienza: "Sì, non mi dispiace, posso condividere, forse qualcuno si sentirà meglio sapendo di non essere l'unico."
Questa storia mostra quanto sia difficile prendere la decisione di restare nel paese e nascondersi, ma con le giuste azioni è possibile.
25 settembre, Novoivanovka (ucraina).

Continuano i tentativi di devastare l’ambiente da parte del business del petrolio e del gas nelle regioni di Poltava e Kharkov, così come i tentativi della gente del posto di resistere. Il 25 settembre, a Novoivanovka, al confine tra queste regioni si è tenuta ancora una volta una assemblea collettiva contro la costruzione di un’impresa per il trattamento dei rifiuti derivanti dalla trivellazione per il  petrolio e i giacimenti di gas sul territorio della comunità.

È probabile che la situazione a Kolomak sia solo un presagio dei processi che si dispiegheranno con ancora più violenza dopo la guerra, quando le attività produttive locali, come la coltivazione della barbabietola da zucchero, saranno sostituite da un capitalismo prettamente estrattivista che non richiederà un gran numero di lavoratori. La regione di Kharkov si conferma capofila nel tasso di vendita di terreni agricoli da quando è iniziata la guerra su vasta scala.

25 settembre, torino (italia).

Compare qualche scritta in solidarietà ai disertori al Campus Einaudi (Università di Torino) e all’Ufficio Immigrazione della Questura.

26 SETTEMBRE, MOSCA (RUSSIA).

Nella regione di Mosca, un coscritto con una mitragliatrice è fuggito facendo perdere le sue tracce. Lo riferiscono i media e i resoconti pubblici su VK. Si presume che il 19enne, un militare del reggimento Preobrazenskij, si trovasse nel centro multifunzionale dei vigili del fuoco e ad un certo punto sia scomparso. È stato riferito che ha una mitragliatrice e le relative munizioni.

26 SETTEMBRE, (RUSSIA).

L’FSB ha arrestato sei russi in tre regioni con l’accusa di incendio doloso delle ferrovie. Tre dei detenuti sono minorenni. I sospettati sono detenuti nelle regioni di Irkutsk, Nizhny Novgorod e Samara. Hanno incendiato antenne della rete mobile e sono accusati di aver compiuto questo sabotaggio su commissione per l’intelligence ucraina.

Dei sei, tre sono nati nel 2007 e nel 2009. Sono stati avviati procedimenti penali contro tutti i sospettati ai sensi dell’articolo di attacco terroristico (articolo 205 del codice penale della Federazione Russa). In totale rischiano una pena dai 12 ai 20 anni e fino all’ergastolo.

27 settembre, omsk (russia).

Il disertore Kamil Kasimov è stato consegnato dal Kazakistan alle autorità russe e condannato a 6 anni di prigione di massima sicurezza. L’organizzazione “Idite Lesom” ha aiutato Kamil a lasciare la Russia per il Kazakistan nel giugno 2023. Era un soldato a contratto in un’unità missilistica a Ulan-Ude. Alla fine del 2021 è stato inviato alle esercitazioni in Bielorussia. Il 24 febbraio 2022, alle 5 del mattino, ha visto il primo lancio di un razzo volare verso l’Ucraina. Alla prima occasione Kamil ha disertato.

Nell’aprile 2024 è stato arrestato sul posto di lavoro da dipendenti russi, presumibilmente facenti parte del dipartimento investigativo militare. Kamil è stato portato in un’unità militare russa vicino a Priozersk, che esiste in base a un accordo tra Kazakistan e Russia.

Secondo sua madre, Kamil l’ha contattata di nuovo alla fine di giugno e avrebbe detto di trovarsi in un’unità militare a Omsk. Contro di lui è stato aperto un procedimento penale per diserzione. Non si sa come sia finito a Omsk dopo essere stato detenuto a Priozersk. Si tratta sicuramente di un rapimento, poiché non è stata eseguita alcuna procedura legale di estradizione.

Il 13 agosto 2024, Kamil Kasimov è stato condannato dal 40° tribunale militare a 6 anni in una prigione di massima sicurezza ai sensi dell’articolo sulla diserzione durante un conflitto militare. L’udienza si è svolta a Omsk e il giudice ha pronunciato il verdetto, considerando lo status di veterano di guerra come una circostanza attenuante. Kasimov si trova ora nel centro di detenzione preventiva a Omsk e, secondo sua madre, era contento che la condanna fosse di soli 6 anni e non di 15.

In precedenza, nella città armena di Gyumri l’esercito russo aveva rapito due disertori: Dmitry Setrakov e Anatoly Shchetinin. Entrambi sono stati deportati in Russia.

28 SETTEMBRE, (RUSSIA).

La polizia della Federazione Russa ha iniziato a propagandare ai detenuti, anche alle donne, la possibilità di andare al fronte nella guerra contro l’Ucraina. Ciò sta accadendo per lo meno nelle regioni di Bryansk, Nizhny Novgorod, Novosibirsk, nella Repubblica di Komi, nel territorio dell’Altai e nell’annessa Crimea. Secondo le fonti di ASTRA, a Syktyvkar, un uomo di 46 anni sospettato del furto di caffè e dolci in un negozio locale, ha accettato di recarsi al fronte. A Ukhta, un 56enne che ha rubato 2 lattine di carne in scatola e una bottiglia di vodka ha accettato di unirsi alle forze armate russe. Anche alle donne viene offerto di recarsi alla “SVO”: ad esempio, nella regione di Nizhny Novgorod, a una residente locale di 50 anni che ha rubato cibo da un negozio del villaggio è stato “consigliato” di concludere un contratto in cambio dell’annullamento della pena.

La Duma di Stato della Federazione Russa ha adottato in seconda e terza lettura un disegno di legge per porre fine al perseguimento penale degli imputati se stipulano un contratto per il servizio militare.

27 settembre, SAN PIETROBURGO (russia).

In una moschea di San Pietroburgo è stato effettuato un raid contro i “nuovi” cittadini russi. E’ avvenuta un’incursione proprio durante la preghiera del venerdì. La polizia antisommossa è arrivata alla moschea e ha iniziato a controllare i documenti e a emettere convocazioni per la mobilitazione militare.

Siamo venuti a pregare nella moschea. Sono arrivati ​​gli agenti antisommossa e hanno iniziato a controllare i documenti di tutti, ma io non ero nemmeno registrato. Hanno consegnato la convocazione. Allego una foto. Non mi hanno rilasciato finché non ho firmato. Ho la doppia cittadinanza; ho ricevuto la cittadinanza russa dai miei genitori due anni fa. Ho 21 anni. Pensavo che se la registrazione fosse temporanea, che non ci fosse bisogno di preoccuparsi. Ma mi hanno subito convocato“.

29 settembre, località imprecisata (ucraina).

Si dice che i bambini nel video fingano di essere ufficiali di un Centro di Reclutamento Territoriale.

30 SETTEMBRE, ODESSA (UCRAINA).

Protesta in strada contro la russofobia e l’ucrainizzazione forzata.

27 SETTEMBRE, (NORVEGIA).

Per due anni e mezzo, la stragrande maggioranza delle persone che scappavano dall’Ucraina ha ricevuto una protezione temporanea in Norvegia senza che le autorità considerassero individualmente ciascuna domanda. A partire da oggi, le richieste di persone che arrivano in Norvegia da aree dell’Ucraina che la Direzione norvegese dell’immigrazione (UDI) valuta come “sicure” saranno gestite secondo le normative ordinarie per l’asilo. Questo attualmente si applica a sei aree: Lviv, Volyn, Zakarpattia, Ivano-Frankivsk, Ternopil e Rivne..

Molte delle persone scappate dall’Ucraina si stanno de facto sottraendo alla normativa sulla mobilitazione totale. Se deportate sarebbero quindi passibili di essere inviate a combattere al fronte.

Il Ministro della Giustizia dell’Islanda ha successivamente dichiarato che anche lo Stato islandese potrebbe rifiutare la protezione ad una parte dei rifugiati ucraini.

 

La spesa militare in Russia aumenterà di un quarto nel 2025, toccando il 6,3% del PIL.
Il governo russo ha presentato alla Duma di Stato un progetto di bilancio per il 2025 e i prossimi due anni. La spesa per la difesa salirà l’anno prossimo a 13,5 trilioni di rubli. Questo importo è quasi il doppio della spesa militare nel 2024 ed è il più alto nell’intera storia post-sovietica del paese.
30 SETTEMBRE, LUGANSK (RUSSIA).

Erano a conoscenza dell’omicidio pianificato e hanno accettato di parteciparvi.” ASTRA pubblica un frammento della decisione di avviare il primo procedimento penale noto relativo all’omicidio di massa di militari russi da parte del proprio comando durante la guerra in Ucraina.

Nel marzo 2024, il principale dipartimento investigativo militare del comitato investigativo di Lugansk ha aperto un procedimento penale contro la dirigenza della 6a divisione di fucilieri a motore, formazione militare costituita nel 2022. Il suo comando è accusato di aver torturato i propri militari, nonché di averli uccisi in massa.

In particolare l’omicidio di 7 militari è stato commesso la mattina presto del 4 luglio 2023 nel villaggio di Bakhmutskoye. Gli ufficiali hanno portato i sottoposti nel seminterrato e lì hanno lanciato 5 granate F-1. I sopravvissuti all’esplosione sono stati uccisi a colpi di pistola.

Le vittime in totale sono 19 soldati russi.  Secondo il comando, sono stati uccisi perché si erano rifiutati di eseguire gli ordini. Prima sono stati sottoposti a tortura: sono stati picchiati “con i piedi, con i pugni e anche con vari oggetti e attrezzature speciali sul viso e sul corpo”. Ai militari è stato negato anche l’accesso a cibo e acqua.

30 SETTEMBRE, VORONEZ (RUSSIA).

Nella regione di Voronez, i dipendenti degli uffici di registrazione e arruolamento militare hanno fatto il giro delle case e hanno informato i residenti sotto i 55 anni dell’imminente mobilitazione.

SETTEMBRE, KOLOMAK (UCRAINA).

La popolazione di Kolomak si sta opponendo alla trasformazione del villaggio in una discarica a causa della trivellazione dei pozzi nella regione di Kharkov.

Questo contributo scritto dal gruppo anarchico “Assembly” tratta delle più recenti forme di estrattivismo di petrolio e gas nella regione di Kharkov, mettendo in luce i tentativi dei residenti di opporsivi. Risulta interessante alla luce dello scenario di devastazione e saccheggio che si prefigura per la fase della futura “ricostruzione postbellica” sul suolo attualmente controllato dallo Stato ucraino. Affare miliardario in cui lo Stato e le aziende italiane avranno un ruolo protagonista. Ne è esplicita conferma il comunicato di Palazzo Chigi diffuso a margine del bilaterale tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky al Forum di Cernobbio del 7 settembre: «Particolare attenzione è stata dedicata, infine, al tema della ricostruzione, anche in vista dello svolgimento nel 2025 in Italia della prossima Ukraine Recovery Conference». Lo stesso Zelensky su X ha dichiarato: «Uno dei temi chiave che abbiamo discusso è la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina, concentrandoci in particolar modo sul ripristino del nostro sistema energetico».

Senza alcuna romanticizzazione delle storiche attività produttive locali, va sottolineato quanto il dispositivo della cd. “transizione ecologica” sia centrale all’interno della guerra in corso, in cui si intrecciano gli interessi del capitalismo fossile e di quello “verde”. Va ricordato che lo Stato ucraino nel 2021 aveva aderito all’Alleanza europea sulle batterie e sulle materie prime, nonchè firmato un partenariato strategico ed avviato un progetto comune per l’estrazione di lito da due depositi di Dobra, a Shevchenikivske, nelle regioni di Kirovohrad e Donesk. Il sottosuolo attualmente controllato dallo Stato ucraino è ricco di giacimenti di litio (fondamentale per le batterie e la mobilità “green”) e delle cd. “terre rare” (essenziali per i motori elettrici, i dispositivi smart, la filiera eolica, la fibra ottica, la diagnostica medica) e vi sono presenti circa un terzo delle riserve minerarie continentali (ferro, man- ganese, uranio, titanio, zirconio, …), il cd. “scudo ucraino”. Materie prime essen- ziali anche per le attività delle centrali nucleari. Inoltre l’Ucraina orientale è la se- conda più grande riserva d’Europa di gas naturale.

SETTEMBRE, LOCALITA’ SCONOSCIUTA (UCRAINA).

Una jeep di residenti blocca la macchina degli Ufficiali per il reclutamento (TCR) e libera il prigioniero che era stato rapito in strada per essere arruolato.

 

settembre 2024 [1].

L'inizio dell'autunno è stato segnato dal deterioramento della situazione sui fronti per l'Ucraina. Giorno dopo giorno, la difesa nella regione di Donetsk si sta sgretolando, a Kharkov le truppe russe si stanno avvicinando al fiume Oskol tra Kupyansk e Borovaya, nella regione di Kursk hanno anche restituito il controllo di una serie di insediamenti, anche se in alcuni luoghi l'esercito ucraino sta ancora attaccando.

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l'intenzione di aumentare di 180.000 unità le Forze Armate. Tuttavia, dato il malcontento sociale diffuso per la strategia del "tritacarne", le azioni del governo russo suggeriscono che intenda di evitare di costringere le persone a combattere attraverso una nuova ondata ufficiale di mobilitazione (si tratterebbe della terza dall'inizio della guerra) - preferendo invece aumentare gli incentivi per i "volontari", nonché l'arruolamento dei detenuti.

Nel frattempo Commissione e Parlamento europeo hanno dichiarato esplicitamente guerra alla Russia. Il Parlamento UE ha approvato una risoluzione a favore dell’uso di armi occidentali in Russia. Il testo approvato sottolinea che “le forniture insufficienti di munizioni e le restrizioni sul loro uso rischiano di annullare l’impatto degli sforzi compiuti finora e deplora la diminuzione del volume degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte dei Paesi dell’Ue”. I parlamentari di alcuni partiti di governo e "opposizione", come Fratelli d’Italia e il Pd, hanno votato no al paragrafo 8 sull’uso delle armi occidentali in Russia, ma hanno approvato il testo finale che quel paragrafo lo conteneva integralmente.
6 settembre, Kharkov (Ucraina).

Un vigile ha picchiato un passante perché ha “brutalmente rifiutato” di mostrare i documenti. Con l’inizio dell’invasione ucraina della regione di Kursk l’esposizione di questa violenza è diminuita sui media, perché l’attenzione del pubblico è stata temporaneamente distratta.  Qualcuno che fa parte del progetto ucraino sul monitoraggio dei rapimenti in strada per l’arruolamento militare ha dichiarato:
C’è l’opinione che l’offensiva di Kursk stia deviando il malcontento della gente e distraendo dal tema dei TCR [Centri territoriali per il reclutamento]. E vi dico che ciò è molto evidente. I video sulla feccia dei TCR sono diminuiti di circa cinque volte. La gente si è distratta guardando le mappe dell’offensiva. Ma gli invasori del TCR non sono scomparsi da nessuna parte. E catturano le persone per strada allo stesso ritmo”.

8 settembre, odessa (UCRAINA).

Blocco stradale in seguito a diversi giorni di blackout.

9 Settembre, (UCRAINA).

Il giornalista di Kiev e membro della VSU,  Vladimir Boyko, ha scritto sul suo profilo Facebook: “Mi sono imbattuto più volte nel dato che il numero di disertori nelle Forze Armate dell’Ucraina e in altre formazioni armate è di 200 mila persone. In effetti, sostengo che il numero di disertori ha già superato le 150 mila persone e si sta avvicinando alle 200 mila. Con le dinamiche che esistono ora, possiamo prevedere 200 mila disertori per il dicembre 2024. Voglio anche sottolineare che l’effettiva depenalizzazione della diserzione avrà conseguenze catastrofiche per il fronte nel prossimo futuro. Perché questa legge non è rivolta a coloro che hanno già lasciato le unità militari (nessuno li ha cercate comunque, e i procedimenti penali non hanno avuto seguito), ma a quei militari che hanno svolto coscienziosamente il loro dovere e che ora si sono resi conto che è possibile deporre le armi, tornare a casa e non accadrà nulla per questo. (…). Oggi, i crimini contro l’ordine stabilito del servizio militare non sono affatto indagati, i disertori non sono ricercati – questo è ciò che ha portato al fatto che il problema si è accumulato per 2 anni e mezzo ed ora la situazione si trova in un vicolo cieco. È impossibile portare un numero così elevato di disertori alla giustizia, ed è impossibile trovarli. (…) Prima di tutto, è tecnicamente impossibile – dopo la registrazione del procedimento penale, il disertore è escluso dalle liste del personale e può rientrare nel servizio solo attraverso il TCR [centro territoriale per il reclutamento], attraverso la rimobilitazione. In secondo luogo, non è per questo che il disertore ha lasciato l’unità e tornò a casa. La diserzione di massa è iniziata, poiché la gente ha visto che è possibile “salire sugli sci” e non ci sarà nessuna conseguenza per questo.

12 settembre, (UCRAINA).

Secondo le statistiche di Opendatabot, dall’inizio della guerra su vasta scala fino all’inizio di questo mese, in Ucraina sono andate perse 270 mila armi. Più che mitragliatrici, lanciagranate, molto spesso gli AK-74 e i fucili da caccia vengono persi o rubati. Il primato assoluto si registra nelle regioni di Donetsk e Zaporozhye (rispettivamente 52.628 e 31.984 esemplari), la città di Kiev (27.159), la regione di Luhansk, le regioni di Kharkiv e Sumy.

13 settembre, Mosca (Russia).

Una studentessa del primo anno della Scuola superiore di economia ha sputato su un poster di pubblicità per “servizi a contratto nelle Forze Armate” dentro ad un bar. E’ stata multata per “screditamento” dell’esercito russo.

15 settembre, (Ucraina)

Se quest’estate Assembly ha scritto che gli atti di diserzione di solito accadono sotto forma di mancato ritorno dall’ospedale o dal congedo, ora i soldati se ne vanno già e scompaiono direttamente dalle loro posizioni, anche in assenza di bombardamenti. Su uno dei principali canali di notizie in Ucraina un ufficiale ha dichiarato che le statistiche ufficiali delle fughe militari sono sottovalutate: “(…) Inoltre, gli SZCh [coloro che abbandonano un’unità militare senza autorizzazione] e i disertori vengono rimossi dal personale. È uscito, è stato assente dall’unità per più di dieci giorni. O si è rifiutato di andare davanti. La maggior parte degli SZCh e dei disertori non hanno procedimenti penali aperti contro di loro, i comandanti non scrivono rapporti. Dal momento che questo rovina le statistiche generali dell’unità e mette in discussione la competenza del comandante nel guidare e mantenere alto il morale. Pertanto, tale contingente viene tranquillamente rimosso dal personale. C’è un’altra sfumatura. Il fatto è che se i malati, i trasgressori o i disertori non vengono rimossi dal personale, allora secondo i documenti l’unità non ha bisogno di essere rafforzata. Ed è considerata pronta per il combattimento. Ma in realtà l’unità non è pronta per il combattimento. Dal momento che più della metà di esso è costituito da trasgressori o feriti. I trasgressori per motivi di ubriachezza o litigi, o i tossicodipendenti, possono essere tenuti fuori dal personale per anni – nessuno ha bisogno di loro nelle unità di combattimento. Inoltre non possono essere licenziati, quindi i trasgressori possono essere tenuti in unità di riserva come manodopera a basso costo per le unità. Raramente sono mandati a casa, sono tenuti nella parte posteriore non lontano dall’unità. Non c’è sicurezza nelle unità di riserva per gli “outstaffers”. Se un “outstaffer” sfugge a una società di riserva – entra in SZCh ripetuto, allora viene prima dichiarato ricercato. Poi viene aperto un procedimento penale per diserzione. Le persone scappano molto spesso dalle unità di riserva. Ma alcuni di loro vengono catturati dal servizio militare delle forze dell’ordine e riportati indietro dopo la “rieducazione” presso l’ufficio del comandante“.

16 settembre, Perevalsk (Russia).

Un coscritto di Kemerovo affetto da epilessia e alcolismo è stato arrestato dalla polizia militare e tenuto in un seminterrato nell’ex colonia di Perevalsk per una settimana. Sua moglie ne ha parlato ad ASTRA Press. Secondo lei l’uomo è stato rilasciato e riportato nell’unità militare solo la notte del 16 settembre. “Farà cortocircuito, prenderà un mitragliatore, i suoi colleghi lo vedranno e inizieranno a sparare, di chi sarà la colpa? Non credo che il Presidente non lo sappia. Prendono le persone per stupide. Penso che presto finirà io stessa incarcerata per aver screditato il Presidente e la patria“. A Perevalsk secondo fonti ASTRA viene trattenuto il personale militare che si rifiuta di combattere. Dopo la prigionia, i disertori e insubordinati vengono mandati a prestare servizio nella cosiddetta 57a brigata “sacrificabili”. Nell’estate del 2022, 5 ufficiali russi che si sono rifiutati di combattere sono scomparsi senza lasciare traccia. I comandanti russi definiscono l’ex colonia a Perevalsk un “centro di riabilitazione”.

20 settembre, Odessa (Ucraina).

Un gruppo di donne ha bloccato l’ingresso dell’ufficio arruolamenti di Odessa in via Zankovetskaya.

21 SETTEMBRE, (UCRAINA).

In Ucraina viene promossa una nuova narrativa come parte della normalizzazione della morte: “La vita è fatta di problemi quotidiani; la morte non è la fine, ma una riorganizzazione degli eroi per la prossima missione”.

22 Settembre, klintsy (russia).

Che venga fuori il comandante e mi dica in faccia che mio figlio è una spia“. Nell’unità militare 12721 nella regione di Bryansk ai coscritti è stato permesso vedere i loro parenti. A due genitori è stato permesso di vedere il figlio per un solo minuto. Il giovane infatti si trovava sotto interrogatorio per alto tradimento, in quanto a fine agosto si era lamentato delle violenze e vessazioni nella sua unità e la madre ne aveva parlato su ASTRA. A Klintsy i coscritti vengono trattati “come bestiame” dai colleghi in quanto giovani e tornati dalla prigionia in Ucraina per uno scambio. Non è noto cosa succederà al giovane in questione.

22 settembre, transcarpazia (ucraina).

Un gruppo di credenti ortodossi ha bloccato una strada contro la mobilitazione militare forzata di due membri del clero, che sono stati rilasciati.

22 settembre, (UCRAINA)

In un articolo comparso sul canale “La voce degli anarchici” si parla della cooperazione di sedicenti gruppi anarchici favorevoli alla guerra con l’ultradestra. Circa 3 mesi fa, alcuni canali “anarchici” filo-statali hanno iniziato a diffondere informazioni su un anarchico morto al fronte, che ha combattuto nella Brigata Azov. Hanno anche detto che era un membro del cosiddetto “plotone antiautoritario”, ma che dopo il fallimento del “plotone antiautoritario” ha deciso di unirsi alla brigata neonazista. Le informazioni su di lui sono state diffuse da un gruppo anarchico favorevole alla guerra come “Piattaforma ecologica”. Nel 2018, i membri di Azov attaccavano e picchiavano gli attivisti di Piattaforma Ecologica.Ma ora siamo nel 2024 e Piattaforma Ecologica onora un combattente ucciso nelle file di Azov!

Nella Brigata Azov è morto anche un altro sedicente “anarchico”, Ruslan Tereshchenko, che nel 2014 ha aiutato il governo ucraino a reprimere la rivolta separatista. Ma gli anarchici filo-ucraini hanno deciso di non parlare della sua appartenenza ad Azov. A giudicare dagli scritti di questi anarchici molto favorevoli alla guerra, forse ciò è dovuto al rischio di perdere il sostegno dei “compagni occidentali”. Gli stessi anarchici favorevoli alla guerra sono costretti ad ammettere con rammarico che la loro avventura nel sostenere il cosiddetto movimento di “liberazione nazionale” sta perdendo sempre più consensi nella comunità anarchica, dove i sentimenti internazionalisti stanno guadagnando forza…

23 settembre, Kharkov (Ucraina).

I militari hanno cercato di catturare un altro “volontario” per combattere al fronte. Tuttavia, i passanti si sono messi di mezzo e hanno bloccato l’auto dei rapitori, rompendone anche il finestrino.

23 settembre, Omsk (Russia).

Due studenti di 16 anni di Omsk sono entrati in una base militare e presumibilmente hanno bruciato un elicottero MI-8, riferiscono fonti locali. Si dice abbiano hanno agito su pagamento da parte dell’intelligence ucraina.

META’ SETTEMBRE, (UCRAINA).

Il canale di un blogger adolescente antimilitarista è stato hackerato dopo che il giovane è stato catturato dai militari.

24 settembre, (RUSSIA).

La Duma di Stato russa mobilita i detenuti. E’ stato infatti approvato in seconda e terza lettura un disegno di legge sulla cessazione del procedimento penale degli imputati se firmano un contratto per il servizio militare. In precedenza, solo gli imputati in fase di indagine o quelli già condannati potevano contare su un’attenuazione della pena dopo la stipula di un contratto.

24 SETTEMBRE, (RUSSIA).

Spiegate a me, madre di un coscritto, come è morto mio figlio? (…) Gridano a gran voce che i coscritti non combattono, ma le loro madri li seppelliscono”. Valentin Shumilov, un 18enne di Rybinsk, è morto nella regione di Kursk. Sua madre ha scritto un appello a Putin chiedendo di spiegare perché i coscritti vengono mandati al fronte.

La madre ha dichiarato ad ASTRA: “Mio figlio è morto il 17 settembre. Sono stata informata il 18 settembre in serata. È morto durante il bombardamento con una ferita da schegge alla testa. L’ultima volta che mio figlio mi ha chiamato è stato il 14 settembre e mi ha detto: “Mamma, la mia smobilitazione richiederà un po’ più di tempo, ma non preoccuparti, non possono ancora portarci via da qui”. So che si trovava da qualche parte nelle vicinanze di Karyzh. Mio figlio sarebbe dovuto tornare il 29 novembre. Voleva davvero tornare a casa”, ha raccontato. La donna racconta che suo figlio è stato chiamato per la leva obbligatoria il 29 novembre 2023. L’ha fatto a Kostroma, nel 331° Reggimento. Nel maggio di quest’anno Valentin, secondo la madre, è stato inviato al confine nella regione di Kursk. Il giovane non ha firmato “alcun contratto”, sottolinea.

Mio figlio non mi può più essere restituito, ma forse almeno alcuni degli altri ragazzi non moriranno. Ci sono tante domande. Perché non sono stati portati via da lì dopo il primo sfondamento, perché sono stati lasciati lì! Perché i soldati di leva rimangono lì e partecipano alle battaglie? Stanno spingendo i nostri figli alla morte, sono ancora bambini, non gli è stato insegnato nulla. Hanno sparato un paio di volte – è questo l’addestramento?”.

La donna ha scritto diversi appelli a Putin chiedendo spiegazioni sul perché i soldati di leva “non combattono” ma “muoiono”.

 

agosto 2024.

La CNN riporta che nei primi quattro mesi dell’anno in Ucraina sono stati aperti 19.000 procedimenti contro soldati, per diserzione o abbandono. La rivista tedesca DW riporta che nei primi sei mesi dell’anno il fenomeno ha riguardato quasi 30.000 militari:
“Nella prima metà del 2024, le forze dell’ordine in tutta l’Ucraina hanno avviato quasi 29,8 mila nuovi procedimenti penali riguardanti la fuga di personale militare: 18,6 mila per abbandono non autorizzato di un’unità militare e 11,2 mila per diserzione, secondo le statistiche della Procura generale. Numeri che hanno già superato quelli dell’intero 2023 (quando furono avviate 24,1mila nuove indagini) e più di tre volte quello del 2022 (9,4mila casi)”, si legge in un report pubblicato il 2 agosto 2024.

In totale stima che dall’inizio della guerra su vasta scala, la procura abbia aperto circa 63,2mila procedimenti per abbandono o diserzione su un esercito di 880.000 uomini. Ovvero un soldato ogni 14.
3 agosto, kovel (UCRAINA).

A Kovel si è tenuta una manifestazione in cui decine di persone si sono recate al TCR (Ufficio di registrazione e arruolamento militare). I residenti locali del distretto di  Volyn hanno chiesto il rilascio di ragazzi che erano stati fermati a un posto di blocco e portati al TCR, dove gli sono stati sequestrati i loro telefoni. Grazie alla massiccia manifestazione e al malcontento della popolazione, i dipendenti del TCR sono stati costretti a rilasciare i ragazzi. La manifestazione è poi continuata. Sono state fatte barricate con pneumatici e cartelli stradali.

6 agosto, (UCRAINA).

Nella principale chat di Telegram che fornisce aiuto a chi cerca di fuggire dallo Stato ucraino, è stata sollevata la seguente domanda: “A fine mese porteranno un mio amico all’estero per l’addestramento. Dopo essere stato portato lì con la forza, ovviamente, non è diventato un patriota e vuole andarsene. Lo porteranno in Gran Bretagna, lo metteranno su un aereo. Lo trasporteranno attraverso la Polonia, qualche idea su come possa scappare? Abbiamo bisogno dell’esperienza di qualcun altro o della vostra, se ne avete”.
Uno dei moderatori ha risposto come segue: “Ci sono stati casi in cui le persone sono scappate proprio sulla strada in Polonia. È possibile scappare in qualsiasi paese… Solo nell’ultimo semestre ho comunicato con persone che sono scappate mentre si trovavano in Slovacchia, Germania, Polonia e Gran Bretagna (ma il loro destino è sconosciuto). Che provi a scappare per strada in Polonia, in ogni caso. In Gran Bretagna ci sono un paio di campi di addestramento – sulla terraferma e su un’isola separata. Di conseguenza, è impossibile lasciare l’isola, e se si è sulla terraferma, la questione della legalizzazione e dell’ulteriore permanenza in loco non è chiara. Anche se gli tolgono i documenti, lui può lasciare con calma la Polonia andando in Slovacchia e lì si legalizza con una foto”.

12 agosto, Kamenka (RUSSIA).

Almeno 500 persone che si sono rifiutate di combattere sono state prelevate dalla sede della 138a brigata di fucilieri motorizzati nell’insediamento militare di Kamenka, vicino a San Pietroburgo, dove si trova il centro di detenzione per militari ricercati. Tra i disertori c’erano persone con gravi problemi di salute, così come individui pronti ad andare in prigione pur di non andare al fronte: alcuni erano sotto inchiesta in un processo penale per abbandono della propria unità, altri erano in attesa di una commissione militare. In un video si vede la partenza di un gruppo di 150 persone che si sono rifiutate di partecipare alle ostilità. Una fonte di ASTRA Press ha dichiarato:
Dalle parole di persone a loro vicine, ieri verso le 18 hanno ricevuto un messaggio dagli uomini che si trovavano lì, in cui si diceva che erano stati improvvisamente chiamati ad allinearsi, e poi, senza alcuna spiegazione, sono stati messi su camion KamAZ e portati in un aeroporto militare sotto scorta. Il primo “gruppo” – circa 300 persone – è stato inviato in una direzione sconosciuta. La seconda parte – circa 150 persone – è finita la mattina a 7 km da Kursk in un campo di addestramento militare. “Ci hanno presi, ci hanno acciuffati come un pacco, ci hanno messi dentro e ci hanno portati via”, come raccontano le loro mogli e madri. Ai militari non è stata fornita alcuna spiegazione né è stato detto dove sarebbero stati mandati. “Come ha detto il compagno colonnello, stanno sciogliendo il centro [a Kamenka], ma non sa dove verranno portati”.
Secondo la fonte, circa 10 persone hanno rifiutato categoricamente di salire sugli autobus. Attualmente sono trattenute in una stanza separata e rischiano di essere mandate in un centro di detenzione preventiva. La parte che è stata portata al campo di addestramento militare vicino a Kursk è già stata spedita con le mitragliatrici in una direzione sconosciuta. Allo stesso tempo, circa 20 persone sono riuscite a fuggire.

15 agosto, KHARKOV (UCRAINA).

Come dichiarato dal portavoce del Servizio di sicurezza ucraino di Kharkov Vladislav Abdula, un soldato a contratto disertore è sospettato di aver dato fuoco a 6 veicoli delle Forze armate durante una notte. Il 22enne della comunità di Volchansk stava presumibilmente cercando attivamente un lavoro su Telegram, e un rappresentante dell’intelligence russa gli ha offerto del denaro. È stato preso in custodia e rischia fino a 10 anni di carcere (distruzione intenzionale o danni alla proprietà). L’uomo ha filmato sul suo telefono le sue azioni di preparazione e realizzazione del lavoro, per ogni incendio doloso avrebbe dovuto ricevere 40 mila grivnie.

15 agosto, (RUSSIA).

A causa della riluttanza della Russia a trasferire grandi forze dal Donbass alla difesa sul fronte di Kursk, i coscritti iniziarono ad essere reclutati in massa. Le promesse del Cremlino di non usare ragazzi di età compresa tra 18 e 20 anni, che spesso sono senza alcuna competenza militare e non sono stati reclutati per combattere, non si applicano a questo territorio. Coloro che sono sopravvissuti ai combattimenti sono costretti a firmare contratti per essere rimandati in prima linea.
La madre di un coscritto di nome Yulia ha dichiarato al canale Telegram pacifista russo ASTRA Press a metà agosto: “Mio figlio e i suoi compagni sono stati miracolosamente portati fuori dalla linea del fronte dai loro comandanti, dove si erano trovati prima dell’invasione. L’ufficio del procuratore militare li ha costretti a tornare alle loro posizioni, ma i ragazzi hanno rifiutato totalmente. Ora sono a Kursk, in un’unità militare. Vogliono mandarli al 3° scaglione della difesa dietro i gruppi d’assalto nella regione di Kursk.”

16 agosto, SATU MARE (ROMANIA).

Uomini ucraini hanno attaccato una pattuglia di frontiera ucraina, derubandola di armi e munizioni, riuscendo poi a scappare nella zona di Satu Mare, in Romania.

19 agosto, Cherkasy (UCRAINA).

Le Forze di Sicurezza hanno riferito dell’arresto di un disertore di 21 anni, un soldato a contratto di una delle unità militari della regione. Secondo gli investigatori, anche lui era in cerca di soldi e si è fatto aiutare da un conoscente. I due avrebbero tentato di incendiare 8 armadietti relè e sono stati colti in flagrante durante un altro tentativo. Rischiano l’ergastolo in base all’articolo sul sabotaggio.

19 agosto, Kursk (RUSSIA).

Un soldato inviato al campo di addestramento vicino a Kursk, non ha voluto tornare al fronte a causa delle ferite. Secondo quanto riportato dal canale ASTRA: “Secondo la moglie, al campo di addestramento nella regione di Kursk i comandanti hanno detto loro: “Scappate, se potete”. Di conseguenza, come sostiene la donna, 37 soldati sono riusciti a fuggire – con fucili automatici e giubbotti antiproiettile. In seguito sono stati trovati e arrestati dalla polizia militare. Durante un secondo tentativo di fuga, il marito dell’interlocutrice è stato colpito con un taser e un altro soldato è stato incatenato a un palo. Di conseguenza, tutti coloro che erano fuggiti sono stati caricati negli Ural-4320 militari e portati via in direzione sconosciuta. In seguito, solo lui è stato scaricato e inviato al quartier generale vicino a Belgorod, dove erano stati prelevati gli altri – verso non si sa dove. Lo stesso soldato mobilitato si trovava a Kamenka, sotto accusa secondo l’articolo relativo all’abbandono non autorizzato dell’unità; il suo processo era previsto per settembre. “Hanno deciso che la prigione era meglio di tutto questo. È ferito, coperto di frammenti. Riesce a malapena a camminare. Ha superato la commissione medica militare a Kamenka, gli hanno detto: sei di categoria B, ma noi scriveremo A. Hai braccia e gambe, vai a combattere” sostiene la moglie”.

21 agosto, (Ungheria).

Con un decreto emanato a giugno ed entrato in vigore il 21 agosto, Budapest ha stabilito che solo i rifugiati ucraini provenienti dalle aree ritenute direttamente coinvolte nel conflitto hanno diritto a un alloggio fornito dallo Stato.
Migliaia di rifugiati in fuga dalla guerra in Ucraina rischiano quindi di essere cacciati dagli alloggi di emergenza. Secondo alcune associazioni per i diritti umani gli sfratti sono già iniziati. Ciò lascia diverse migliaia di cittadini ucraini, in particolare della regione occidentale della Transcarpazia, di fronte alla prospettiva di essere buttati in strada, senza la volontà di tornare a casa né tantomeno andare al fronte.

27 agosto, Kamenka (RUSSIA).

Nella stessa 138a brigata era scoppiato uno scandalo per il comandante delle truppe d’assalto, Yevgeny Zarubin, di Kursk, che aveva parlato delle pesanti perdite subite a Volchansk. A luglio, lui e un suo subordinato di nome Sergey sono stati dimessi dagli ospedali. Entrambi ritenevano di non essersi completamente ripresi. Ai due soldati fu promesso di essere inviati per un ulteriore ricovero, invece sono stati accusati di essersi allontanati senza
autorizzazione, dopodiché furono picchiati e messi in una fossa. Poi entrambi sono stati portati via da qualche parte con dei sacchi in testa. Il 27 agosto, Zarubin è stato visto nel centro di detenzione di Kamenka, dove è tenuto sotto sorveglianza in isolamento, picchiato di notte e minacciato di essere “portato al fronte e azzerato”.

24 agosto, (RUSSIA).

Il canale liberale russo “Idite Lsom” ha pubblicato la seguente lettera di una donna:
Mio figlio è stato arrestato per aver aiutato dei disertori ed è stato trattenuto per tre settimane in una località sconosciuta. Non è un militare. Hanno organizzato un raid e lo hanno arrestato. Lo hanno preso insieme alla sua auto e lo tengono in un luogo sconosciuto. Da tre settimane non riusciamo a trovarlo. Secondo alcune voci, l’ufficio del comandante militare lo ha trattenuto, anche se non è un militare. Abbiamo chiamato l’ufficio del comandante e ci hanno detto che non lo hanno trovato. È stato rapito come fanno i banditi dall’FSB [Servizio di sicurezza federale]. Stiamo bussando alla porta di tutti. Sì, avete ragione, è totalmente un gruppo criminale organizzato”.

Il canale liberale russo “Go to the Forest" (o "Get Lost) aiuta i civili e i soldati russi a non partecipare alla guerra. Il portavoce di questa organizzazione, Ivan Chuviliaev, ha dichiarato che durante i 4 mesi della stagione calda, da maggio ad agosto, hanno fornito assistenza a 120 disertori, tenuto conto anche del fatto che la maggior parte dei disertori non contatta gli attivisti:
“120 richieste è normale in assenza di cause di forza maggiore. In inverno e in primavera c'erano molti prigionieri e feriti. In estate non ce n'erano. C'è stata una sola richiesta dalla regione di Kursk, e solo perché la persona è fuggita durante il viaggio. Questo si spiega con il fatto che non hanno bisogno di noi per disertare. Possono andarsene da soli, scappare. Questo non è il territorio occupato dell'Ucraina, dove c'è la polizia militare, l'FSB [Servizio di Sicurezza Federale] e altri. Questo è territorio russo, non ci sono i posti di blocco che erano stati istituiti 10 anni fa, come a Lugansk o a Donetsk, e credo che semplicemente non ci sia polizia militare. Ci contatteranno quando capiranno che non riescono a vivere illegalmente e devono andarsene. Coloro che prestano servizio nell'esercito vengono mandati nella regione di Kursk, nessuno paga loro nulla. È un gulag, vengono mandati lì, non possono scappare per loro spontanea volontà. Ci sono soldati a contratto tra coloro che partecipano alle battaglie vicino a Kursk? Sì, ci sono. Quelli che sono stati costretti a firmare un contratto o a cui è stata messa una croce nel contratto a loro insaputa”.
27 agosto, Lutsk (UCRAINA).

Nella notte, uno sconosciuto ha aperto il fuoco postazione di sicurezza del TCR della città di Lutsk, nell’Ucraina occidentale. Il soldato maggiore M. è rimasto ferito ed è stato ricoverato in ospedale. Nonostante il fuoco di ritorno, l’aggressore è riuscito a fuggire.

29 agosto, (RUSSIA).

Le donne detenute vengono assunte per contratti con il Ministero della Difesa russo. Dichiara una donna al canale telegram “Idite Lesom”: “Mia figlia è stata recentemente rilasciata dalla custodia cautelare. Ha detto che ci sono molte donne detenute che sono pronte a prestare servizio con un contratto per un anno. Per quanto nel so, tutti i contratti sono ormai a tempo indeterminato in ogni circostanza. Le persone non hanno informazioni, a volte non hanno avvocati adeguati e possono essere ingannate. Mia figlia ha contatti con chi è rimasto lì, potrebbe spiegare la situazione.”

30 agosto, (RUSSIA).

Dal canale Telegram “Idite Lesom”: “Si avvicina la leva militare autunnale. Il 1 Ottobre inizia la coscrizione autunnale per il 2024. Ora i coscritti vengono inviati in massa nella regione di Kursk: riceviamo un numero enorme di richieste di aiuto da coloro che sono già stati inviati al fronte e da coloro che hanno paura di finire al fronte. I coscritti scrivono che sono pronti a disertare per non finire alla frontiera. I coscritti vengono catturati e sono costretti a firmare contratti. Tutti i contratti sono a tempo indeterminato e i loro firmatari possono essere inviati ovunque. Ciò significa che il coscritto non viene solo inviato nella regione di Kursk, ma anche che successivamente continuerà a partecipare alle ostilità – fino alla fine della vita di Putin, o fino alla fine della guerra, o fino alla fine della propria vita. Firmando un contratto, firmi la tua condanna a morte. Il regime CTO (operazione antiterrorismo) è stato dichiarato in tre regioni, quindi i coscritti possono essere inviati ovunque: Kursk, Belgorod o Bryansk. Possono essere mescolati a seconda della situazione. Se le forze armate ucraine avanzano vicino a Bryansk, quelle che si trovano vicino a Kursk o Belgorod verranno trasferite lì. Secondo la legge, i coscritti possono essere inviati nella zona della cosiddetta CTO solo dopo quattro mesi di servizio e se hanno una specializzazione militare. Ciò significa che coloro che saranno convocati a ottobre non potranno essere formalmente inviati in tali regioni prima di febbraio. Ma la pratica dimostra che la legge è violata. Ad ogni ricorso si moltiplicano i casi di arbitrarietà. Il punto di reclutamento unificato di Mosca (UPP) si è già guadagnato la triste reputazione di luogo dove si può entrare e non uscire. Non è una esagerazione: i coscritti che si rivolgono a noi per chiedere aiuto parlano del PPE come di una vera e propria trappola. La situazione si sta surriscaldando e dobbiamo prepararci subito per la chiamata. Dal 1 gennaio 2024 l’età di leva è stata aumentata a 30 anni. E dal 1 novembre intendono lanciare un registro elettronico di registrazione militare, che introdurrà ulteriori difficoltà. L’eventuale mandato di comparizione pubblicato nel “Registro delle citazioni” sarà considerato notificato dopo 7 giorni. Restano invariate le norme relative al differimento e alla possibilità di dispensa dal servizio per motivi di salute, nonché il diritto al servizio civile alternativo (ACS). Ma la realtà è che gli uffici di registrazione e arruolamento militare daranno la caccia a coloro che stanno cercando di evitare la coscrizione. Raid, detenzioni: tutto questo è già diventato routine. E se vieni catturato, sarà difficile lasciare l’ufficio di registrazione e arruolamento militare o il punto di raccolta. (…)

Fine agosto, (Polonia).

La Polonia non riesce a formare la cosiddetta “Legione ucraina” con i rifugiati ucraini, poiché non ci sono praticamente volontari. Lo ha affermato il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski in un’intervista ai media ucraini.

luglio 2024.

C'è "un presagio di guerra civile" in Ucraina. Secondo le informazioni ufficiali, 4,6 milioni di persone hanno aggiornato i propri dati sul portale per la registrazione militare nei due mesi dall'approvazione della legge sulla mobilitazione totale (18 maggio) fino al 17 luglio. Almeno altri 6 milioni "sono soggetti a responsabilità amministrativa automatica". Ciò significa che circa la metà della popolazione maschile del paese si trova in una posizione de facto illegale.
1 luglio, (Ucraina).

L’ufficio del Presidente ha segnalato una protesta nella 14a brigata meccanizzata delle forze armate ucraine in direzione di Kupyansk. Persino la sua audience pensa che il fragging (termine coniato durante la Guerra del Vietnam per indicare l’assassinio di ufficiali da parte delle loro unità di combattimento) sia meglio delle lamentele: “Lascia che sparino all’ufficiale, qual è il problema?

11 luglio, Kozinka (Russia).

Nel villaggio della regione di Belgorod, il soldato Alexey Zhuravlev, della Repubblica di Chuvashia, ha ucciso due colleghi con una mitragliatrice e ne ha ferito un altro. Poi è fuggito con l’arma ed è stato catturato qualche giorno dopo. Secondo una versione, il soldato avrebbe reagito alle prepotenze e alle umiliazioni. Secondo un’altra, semplicemente non voleva combattere e non vedeva altre possibilità di fuga.

14 luglio, Odessa (Ucraina).

Guardie di frontiera hanno fermato un’auto con quattro reclute fuggite da un battaglione di addestramento. Una di loro, arruolata un mese fa, avrebbe iniziato a strangolare una guardia di frontiera ed è stata uccisa a colpi di arma da fuoco.

15 luglio, Leopoli (Ucraina).

Ignoti hanno lanciato una granata dentro ad un ufficio per l’arruolamento nel distretto di Zolochiv. Sono state danneggiate le finestre e la facciata.

15 luglio, Sebastopoli (Russia).

Il canale Telegram del movimento Atesh, che lavora per l’intelligence militare ucraina in Crimea, ha scritto a proposito dell’810a brigata marina di Sebastopoli:
Dopo numerosi fallimenti a Krynki, parte della brigata è già avanzata verso la sezione del fronte a Kharkov. A causa delle pesanti perdite subite nella direzione di Kherson, più di 100 persone si sono rifiutate di prendere parte a ulteriori operazioni di combattimento. I feriti sono rimasti negli ospedali di Henichesk e Skadovsk. Non c’è tempo per rimpiazzare il personale con nuove persone  e il comando segnala il 75% di disponibilità al combattimento da parte della brigata”.

Se durante gli ultimi mesi le unità marine di entrambe le parti si sono rifiutate di spararsi addosso, questa può essere considerata una sorta di fraternizzazione a distanza?

19 luglio, odessa (ucraina).

Una folla di passanti ha bloccato la strada nella zona di Privoz, impedendo alla polizia di trattenere un conducente che presumibilmente non si è fermato a un posto di blocco. Nella mischia, l’uniforme del poliziotto è stata strappata.

Metà luglio, ODESSA (UCRAINA).

Un deputato locale è stato presumibilmente picchiato in strada nella zona di Tairovo, per aver contribuito a distribuire avvisi di reclutamento militare.

26 luglio, Belgorod (RUSSIA).

Sei detenuti sono fuggiti dal campo di addestramento nel distretto di Korochansky e altri tre sono fuggiti il giorno successivo. La loro sorte è ignota.

26 Luglio, Praga (REPubblica CECA).

Decine di rifugiati ucraini hanno protestato davanti all’ambasciata dello Stato ucraino a Praga, contro il rifiuto di Zelensky di rilasciare documenti e per le violazioni dei diritti umani in Ucraina e all’estero. L’ambasciatore si è nascosto dietro una recinzione. Ai rifugiati non è stato permesso di entrare nell’ambasciata, presidiata da un cordone di polizia.

28 luglio, LUOGO IMPRECISATO (Russia).

L’istruttore Evgeny Zarubin, un ex wagneriano, residente a Kursk, facente parte della 138a brigata di fucilieri motorizzati, è stato messo sulla lista dei ricercati per abbandono non autorizzato dell’unità. All’inizio dell’estate, aveva registrato un video messaggio virale sulle pesanti perdite durante uno degli assalti di Volchansk. In seguito il comando lo ha costretto a ritrattare. Insieme a Zarubin, anche  la sua arma è scomparsa.

 

primavera 2024.

Nell’ultimo anno e mezzo i doganieri di Kiev avrebbero fermato oltre 6 mila uomini con l’accusa di tentato attraversamento illegale dei posti di frontiera, mentre altri 14 mila individui sono stati presi mentre cercavano di espatriare valicando fiumi e campagne. Questo stando alle sole stime ufficiali. In molti sono morti assiderati nei fiumi. Numerosissimi sono stati i casi di tentativi di fuga ad esempio attraverso il fiume Tibisco, confinante con la Romania, già vasta terra di disertori ucraini. Vi sono immagini di agenti che fermano ventenni in fuga su salvagenti e gonfiabili. Diversi sono stati ritrovati morti anche nelle acque del Prut, il fiume tributario del Danubio.

Gli atti di diserzione e renitenza più recenti sono principalmente organizzati dal basso, dunque non prevedono la corruzione diretta di chi lavora in dogana o il procurarsi della documentazione che permetta di lasciare l'Ucraina e anche l'utilizzo di ingenti somme di denaro per pagare i trasporti. Questi infatti erano i principali metodi all'inizio: solo chi poteva permetterselo economicamente fuggiva. Per questo la questione dei gruppi informali è molto interessante.

Sull'alto lato del fronte, come riportato dal progetto dell'opposizione liberal russa "Idite Lesom" ("Go to the Forest" ora "Get Lost"), il numero di disertori che si sono rivolti a loro per chiedere aiuto è aumentato di dieci volte dal gennaio 2023 al gennaio 2024.
9 gennaio, luogo imprecisato (Russia).

Il 27enne arruolato Alexander Shpilev, di Voronez, ha preso congedo ed a fine anno ha registrato un videomessaggio per chiedere la fine della guerra. “I mobilitati vogliono tornare a casa? (…) Per quanto riguarda gli obiettivi di “smilitarizzazione”, “de-nazificazione”, queste parole e questi obiettivi possono essere interpretati come si preferisce. Cosa vuole la maggior parte dei mobilitati? Pace o continuazione delle ostilità? Sicuramente, pace. Penso che questo sia ciò che la maggior parte dei cittadini, sia mobilitati che non, vogliono. Ma i mobilitati lo vogliono circa 100 volte più dei cittadini comuni. Perché la famiglia sta soffrendo, perchè a casa mancano i  figli. Coloro che non hanno figli mobilitati vogliono dare alla luce bambini, vivere pacificamente, felici e contenti. E il nostro Presidente non vuole concederlo“. A inizio gennaio l’uomo è stato costretto a terminare il congedo. Non si sa esattamente dove sia stato mandato, ma le prigioni più note si trovano nei villaggi di Zaitsevo e Rassypnoye nella direzione di Kupyansky, quindi c’è un’alta probabilità che si trovi lì.

6 febbraio, Kosmach (ucraina).

Gli agenti reclutatori sono andati nel villaggio degli Hutsuli (minoranza rutena) del villaggio di Kosmach, nella regione Ivano-Frankivsk (luogo di nascita del leggendario ribelle Oleksa Dovbush). I residenti non li hanno accolti in modo molto amichevole. Sono stati circondati da un gruppo di donne al grido di “La guerra non è stata dichiarata nel paese!” e che i visitatori “Saranno picchiati“. Le donne hanno dato vita ad una protesta improvvisata nel centro del villaggio. Hanno iniziato a diffondersi voci secondo cui quel giorno era pianificato un raid da parte dell’ufficio di arruolamento, quindi le donne sono scese in strada per bloccarlo e per chiedere “una mobilitazione equa“. Nel centro del villaggio hanno iniziato a fermare le auto, compresa l’auto di Ivanna Grepinyak, che viaggiava con sua figlia di 6 anni. I manifestanti hanno detto che la donna stava filmando la protesta sul suo telefono. L’hanno tirata fuori dall’auto, strappandole i capelli, togliendole le chiavi della macchina e colpendo la bambina. Ivanna ha affermato che i manifestanti l’hanno accusata di essere una “leaker di informazioni” e di voler “consegnare” gli uomini del posto ai commissari militari. I manifestanti si sono allontanati dall’auto di Ivanna dopo che qualcuno ha esclamato che il suo non era il veicolo che stavano aspettando. La donna è andata in ospedale lamentandosi delle lesioni. A loro volta, le donne di Kosmach sostengono che sia stata Grepinyak ad aver iniziato ad insultare i residenti, provocando e successivamente investendo i manifestanti.
Il giorno dopo si è tenuta una assemblea del villaggio, dove gli agenti di arruolamento hanno cercato di spiegare perché e come si stava svolgendo la mobilitazione. Tuttavia, le persone hanno reagito duramente a queste discussioni, chiedendo di sapere da chi deve essere difesa l’Ucraina. Dopo discussioni infruttuose, la gente ha iniziato a cantare “Vergogna!“. E’ stato quasi impossibile evitare uno scontro fisico tra i militari e la comunità. Successivamente, il centro di arruolamento regionale di Ivano-Frankivsk ha riferito che 39 mila persone sono ricercate nella regione per aver ignorato le convocazioni.

9 febbraio, sud di Donetsk (RuSSIA).

21 combattenti della 155a brigata marina della Flotta del Pacifico, dopo la sconfitta durante l’assalto a Novomikhailovka in direzione di Ugledar, si sono chiusi in una casa e si sono rifiutati di seguire gli ordini. Sono stati minacciati di esecuzione. Come ha detto uno di loro, circa 150 persone sono morte in un combattimento nella foresta. Dalla loro dichiarazione filmata il 9 febbraio: “Non ci considerano persone. I cecchini che hanno agito contro di noi erano dei loro. Allo stesso tempo, vogliamo scrivere un appello di massa a tutte le autorità in modo che questa situazione venga fermata. Ieri sono stati inviati sul fronte 3 gruppi d’assalto, solo 3 persone lo hanno raggiunto, non è stata fornita alcuna copertura [dal fuoco]. Coloro che sono stati feriti non avevano idea di come evacuare: sono scappati come meglio potevano. Le persone che sono riuscite a rientrare, sono state rimandate indietro con coltelli, senza armi. Il nostro comando dice che siamo carne da macello. Nessuno qui ci considera persone. Vogliamo solo che questo si fermi. Per essere considerati persone. Non siamo carne da macello.

29 febbraio, Buchach (ucraina).

Circa 50 persone si sono riunite vicino al municipio di Buchach, nella regione di Ternopil, a causa della morte di un uomo di 49 anni per epilessia lo stesso giorno. L’uomo si trovava al Centro per il reclutamento ed è arrivato in terapia intensiva senza coscienza. La sorella del defunto dice che è stato ricoverato due volte a causa dell’epilessia, che è documentata. La polizia e l’ufficio del procuratore naturalmente hanno dichiarato che non c’erano segni di morte violenta sul corpo.

7 marzo, Ploska (UCRAINA).

Nel villaggio di Ploska, situato a circa 5 km dal confine rumeno nella regione di Chernivtsi, un gruppo di Hutsuli ha attaccato per mezzo di asce (arma tipica degli Hustuli) un posto di blocco per il reclutamento. Il video virale mostra due persone in mimetica che parlano con un uomo seduto su un cavallo, con in mano un’ascia. Poi appare un SUV che colpisce uno dei militari. L’autista scende dall’auto e colpisce un militare all’avambraccio con un’ascia. Un altro uomo colpisce un militare alla spalla con la sua ascia. Gli uomini hanno rotto i finestrini dell’auto dei reclutatori e sono fuggiti. Erano uomini locali di 28 anni e 43 anni. Entrambi sono stati catturati ai sensi dell’art. 296 del codice penale (atti vandalici con aggravanti) senza diritto di cauzione. L’articolo prevede fino a 7 anni di reclusione.
Si tratta di due fratelli, la cui sorella ha dichiarato che uno di loro ha perso un figlio durante la guerra. Era stato all’ufficio arruolamento, dove era stato picchiato e minacciato. Così quando ha incontrato di nuovo i reclutatori, l’uomo ha deciso di vendicarsi. Il secondo fratello ha prestato servizio nel Donbass dal 2015 al 2018. Secondo il suo avvocato, ne è rimasto traumatizzato.

12 marzo, Pietroburgo (Russia).

Il fondatore della piattaforma “Idite Lesom” (“Go to the Forest” o “Get Lost”), nata per supportare i disertori, l’attivista liberale Grigory Sverdlin, ha pubblicato i risultati della loro campagna: “207 persone che vogliono disertare ci hanno contattato negli ultimi 10 giorni. Grazie mille a tutti coloro che hanno contribuito a celebrare il nostro Giorno della Diserzione! Chi ha filmato rapporti e scritto articoli – in totale ci sono state 186 pubblicazioni e trasmissioni, raggiungendo quasi 3 milioni di persone. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso post, organizzato iniziative, proiezioni di film e dibattiti a favore di “Go to the Forest” e pubblicato i nostri adesivi nelle città russe e persino nelle unità dell’esercito!“. Molte diserzioni avvengono tra la linea di Svatovo-Kremennaya e Avdeevka.

13 marzo, Khust (UCRAINA).

Yevgeny Khabarov, classe 1996, è stato, dalle parole della sua fidanzata, rapito da un hotel vicino al confine occidentale e sottoposto a gravi torture nel Centro di arruolamento del distretto di Khust. Dopo questi fatti si è tagliato i polsi. Il servizio stampa della struttura ha ammesso che il 13 marzo è stato arrestato dalle guardie di frontiera e consegnato a loro, ma hanno dichiarato che ha tentato il suicidio quella stessa notte perché si sarebbe comportato in modo inadeguato e gli sarebbero state somministrate cinque compresse di uno psicofarmaco, il gidazepam. In realtà se gli fossero state somministrate cinque compresse (molte persone prendono questo sedativo in condizioni di stress da guerra), il rapito avrebbe dovuto essere estremamente tranquillo, invece di sbattere la testa contro il muro. Nel caso di lesioni personali ai cacciatori di teste, nessuno sostiene che gli ufficiali di arruolamento si facciano male da soli..

A metà marzo l'Ufficio del Procuratore Generale dell'Ucraina ha dichiarato che 4.690 fascicoli penali per fuga dalle unità militari sono stati aperti solo nei primi due mesi del 2024. Per fare un confronto: nel 2022, ci sono stati solo 6 mila casi di partenza non autorizzata dalle unità militari, nel 2023 16 mila. Allo stesso tempo, solo una piccola parte dei casi viene risolto: il 24,9% nel primo anno della guerra e il 13,6% nel secondo, secondo gli stessi dati del governo.
18 MAGGIO, ODESSA (UCRAINA).

Circa 100 camion hanno parzialmente bloccato l’autostrada Odessa-Kiev, una delle più trafficate dell’Ucraina. L’ingorgo all’uscita di Odessa ha raggiunto i 5 km. Gli scioperanti, provenienti da diverse regioni, hanno dichiarato che “il Paese dipende da noi” e hanno chiesto la sospensione della mobilitazione per la loro professione; hanno lasciato passare auto e autobus attraverso il blocco. Anche nella nostra Kharkov le aziende di trasporto sono sul punto di fermarsi; il commercio al dettaglio rischia il collasso a livello nazionale. Questa è stata probabilmente la massima lotta in forma di sciopero possibile per la classe operaia nelle condizioni attuali.

21 marzo, NovovolynsK (UCRAINA).

Il 21 marzo, nella regione di Volyn, due dipendenti del Centro per l’arruolamento (TCR) si sono presentati a casa di un uomo di 50 anni perchè non si era presentato alla convocazione per l’arruolamento. L’uomo ha pugnalato i reclutatori due volte – il primo colpo è stato bloccato e il secondo ha colpito allo stomaco. Poi avrebbe cercato di tagliarsi i polsi; un’ambulanza è stata chiamata sulla scena. I poliziotti hanno aperto un procedimento penale ai sensi della sezione 1 dell’art. 121 del codice penale ucraino (gravi lesioni personali), l’uomo rischia la reclusione da 5 a 8 anni.

24 marzo, Svitlovodsk (UCRAINA).

In questa città della regione di Kirovograd qualcuno ha lanciato due molotov sulla facciata dell’edificio del principale Centro per l’arruolamento del distretto di Olexandria. L’incendio è stato spento dal personale, nessuna persona è rimasta ferita. L’aggressore rischia da tre a dieci anni di carcere.

25 marzo, Transcarpazia (UCRAINA).

Decine di donne hanno bloccato due strade vicino a Mukachevo chiedendo che la mobilitazione avvenga “solo con metodi civili e legali“. Nonostante il fatto che i blocchi si siano verificati solo sulle strisce pedonali, cosicché non ci fosse alcun pretesto per punirli come interruzioni del traffico, i poliziotti hanno cercato di disperderli. Durante la protesta, una fila di mezzi, per lo più camion, si è formata sulla strada. Alcuni camion contenevano carichi legati alle attività militari. I poliziotti hanno subito detto di aver identificato la donna che ha organizzato la protesta. Ai sensi dell’art. 279 del codice penale (blocco dei trasporti), rischia fino a 3 anni di restrizione della libertà.

29 marzo, Khmelnytsky (UCRAINA).

Una folla di donne arrabbiate ha rotto i vetri di un autobus per l’arruolamento durante le convocazioni nel distretto di Shepetivka. In un video circolato in rete si vede un uomo in uniforme militare scendere da un van e fuggire. Per cercare di trascinare un ragazzo sull’autobus in mezzo alla folla i militari hanno dovuto chiamare rinforzi.

6 aprile, kiev (ucraina).

Durante una scambio di battute tra una pattuglia del TCR e alcuni passanti, un uomo classe 1972, si è avvicinato a uno dei reclutatori da dietro e lo ha colpito alla testa, dopodiché ha preso un coltello dalla borsa e ha cercato di accoltellarne un altro.

APRILE, KHARKOV (UCRAINA).

Un residente di Kharkov ha vagato con uno zaino attraverso i Carpazi innevati per 6 giorni prima di essere catturato dai militari nella regione di Ivano-Frankivsk. Il loro servizio stampa ha riportato: “L’uomo ha ammesso che aveva pianificato di raggiungere illegalmente uno dei paesi dell’Unione europea, ma non si è reso conto che il viaggio sarebbe stato così pericoloso. Ha camminato per una distanza di 50-70 chilometri, ha dormito solo in un sacco a pelo per cinque notti, ha sentito ripetutamente lupi, cinghiali e cervi, ed ha incontrato una lince dei Carpazi“. Nel resoconto non viene riportato se l’uomo sia grato a coloro che lo hanno catturato per un tale “salvataggio”…

 

L'organizzazione liberal "Idite Lesom" ha fornito 299 consulenze relative alla diserzione sul fronte russo ed ha assistito 52 disertori a marzo. Per aprile - 218 e 36 rispettivamente. "C'è stata una crescita in tutti questi mesi. Le richieste provengono tutte da militari formalmente a contratto", ha dichiarato Ivan Chuvilyaev. Se in inverno, secondo lui, le richieste provenivano principalmente dal confine delle regioni di Luhansk, Kharkov e Donetsk, ora la situazione è più diffusa.
23 aprile, MILANo (ITALIA).

Il Consolato generale d’Ucraina a Milano annuncia restrizioni ai servizi consolari per rifugiati ucraini in età tra i 18 e 60 anni:
Di recente è stata adottata e firmata una nuova legge sulla mobilitazione e molti regolamenti che disciplinano l’attività consolare dovranno essere aggiornati. I cambiamenti interesseranno anche i sistemi dell’AMF utilizzati per svolgere le funzioni consolari.
In considerazione di ciò, il 23 aprile di quest’anno il MAE ha temporaneamente interrotto l’accettazione di nuove domande di azioni consolari per la categoria di cittadini ucraini definita dalla nuova legge – uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni (ad eccezione delle domande per il rilascio di carte d’identità per il ritorno in Ucraina). Si tratta di una misura temporanea per risolvere questioni legate alla registrazione militare dei cittadini in età di mobilitazione all’estero, nonché per risolvere questioni tecniche con altre agenzie governative.

3 maggio, Vinogradov (Ucraina).

Circa 10 persone di nazionalità rom si sono radunate all’ingresso del TCR e hanno cercato di aprire con la forza il cancello, protestando contro la mobilitazione di due uomini del loro villaggio. Il personale ha sparato in aria.

3 maggio, Zaporozhye (UCRAINA).

Su chiamata della di un uomo trattenuto a casa dalla polizia perché presumibilmente ricercato per l’arruolamento, una folla di residenti si è recata al TCR. Hanno gridato: “Fate uscire tutte le persone dal seminterrato!“, “Dovreste proteggerci, non rapirci!“. La polizia ha circondato l’edificio per impedire alle persone di entrare. La manifestazione, durata tre ore, è stata trasmessa dal canale YouTube degli attivisti locali del movimento “Persone viventi”.

4 maggio, Dublino (IRLANDA).

Ucraini preoccupati si sono riuniti per una manifestazione nel centro di Dublino. Il punto di svolta è stata la nuova legge del governo ucraino che vieta agli uomini residenti all’estero di ricevere servizi per il passaporto presso le ambasciate di tutto il mondo. L’obiettivo della manifestazione è stato quello di evidenziare la situazione critica dei diritti umani in Ucraina e di chiedere un percorso di residenza legale e naturalizzazione per gli ucraini in Irlanda dopo la scadenza della loro protezione temporanea nel 2025. Attualmente questa opzione non è disponibile, nemmeno per i rifugiati ucraini che lavorano in Irlanda da tre anni. Unisciti al nostro movimento – vari eventi si terranno regolarmente“.

Nello stesso giorno, come festeggiamento per la giornata internazionale del rifiuto del servizio militare, un memoriale spontaneo degli “Eroi del Tibisco” è stato innalzato vicino all’ambasciata dell’Ucraina totalitaria a Dublino.

4 maggio, Kharkov (UCRAINA).

Si diffonde la notizia che il sergente russo Galushko Yuri Nikolaevich, di 57 anni, ha ucciso nella notte 6 comandanti con una mitragliatrice presso il punto di controllo della divisione di artiglieria del 10° reggimento in DPR (Repubblica popolare di Donetsk). L’uomo è fuggito con armi personali nelle foreste vicino ad Aleksandrovka. Il canale Telegram militare russo “Project BARS”, uno dei primi a segnalarlo, ha aggiunto che il tiratore proviene da Kharkov e “forse cercherà di andare dall’altra parte”. Dalla parte ucraina, di conseguenza, hanno iniziato a registrarlo come loro agenti. Tuttavia, tutto si è rivelato un po’ più complicato. L’uomo era originario di Kharkov e sua madre viveva da sola lì. Essendo molto legato a lei e aveva cercato di convincere la donna a trasferirsi nella Federazione Russa quando sono stati aperti i corridoi umanitari, ma lei ha voluto rimanere a casa sua. Recentemente, durante un bombardamento, è corsa nel seminterrato dai vicini per ripararsi e si è rotta un braccio, e poi, come conseguenza di ciò che aveva vissuto, le è venuto un ictus. La donna è in gravi condizioni. Il sergente ha voluto vendicarla.

8 maggio, (UCRAINA).

I legislatori ucraini hanno approvato un disegno di legge che consentirà alle Forze Armate di reclutare detenuti per combattere sul campo di battaglia. Si prevede che circa 20 mila prigionieri saranno mobilitati.

Maggio, ODESSA (UCRAINA).

Sergei, ex guardia di frontiera ucraina a Belgorod-Dnestr nella regione di Odessa, racconta: “Ho lasciato l’unità, mi sono preparato, sono salito sulla mia auto personale e sono andato a casa, dato che ho una carta di servizio, ho attraversato tutti i posti di blocco senza problemi. Mi sono nascosto in un villaggio dove sono rimasto per un paio di giorni. Gli amici mi hanno comprato un’auto. Dato che conoscevo il confine, sono salito in macchina la mattina, sapevo più o meno a che ora cambiavano la guardia, dal momento che ero in questa struttura, e ho guidato proprio attraverso il confine in auto. Non c’è ancora un fossato. Ho lasciato l’auto, ho letteralmente camminato quattro metri ed ero sul territorio della Moldavia. Se qualcuno vuole – non è troppo tardi, il fossato non è stato ancora scavato – può ripetere il mio piano. Siamo carne da macello. La cosa principale è non pagare soldi, io ne ho buttati un sacco”.

17 maggio, fiume Tibisco (UCRAINA).

Secondo notizie governative, 30 uomini sarebbero morti nel tentativo di attraversare il fiume Tibisco al confine con i Paesi dell’UE. Coloro che non fuggono sono costretti a sopravvivere agli arresti domiciliari de facto, non uscendo di casa per non essere catturati (molti lo fanno da più di un anno, ma ora questa pratica sta diventando diffusa). Anche parlare dell’imminente fine dell’Ucraina come Stato, soprattutto nelle regioni in prima linea, non contribuisce all’attività di protesta: da questo punto di vista, non ha senso rischiare la responsabilità penale se presto finirà comunque e si dovrà pensare a cosa fare nella nuova realtà. “È meglio morire forse nell’occupazione russa che morire sicuramente ora per l’occupazione interna“, è la logica di questa cupa apatia.

18 maggio, (UCRAINA).

La legge sulla mobilitazione generale ucraina entra in vigore. Ha portato l’età di mobilitazione a 25 anni anche se in realtà le trincee sono piene di ragazzini che hanno appena 18 anni; ha varato misure per forzare il rientro di degli uomini in età militare; ha inasprito la repressione per chi si sottrae alla leva , ma anche sanzioni per i disertori. Tutti gli uomini fino ai 60 anni devono aggiornare i loro dati personali presso gli uffici di collocamento o tramite una nuova piattaforma online, chi non lo farà o non risponderà al richiamo dei centri di mobilitazione rischia la sospensione automatica della patente, del conto corrente, dei servizi consolari, e multe.
Questa nuova legge va di pari passo con la digitalizzazione degli archivi dei coscritti. Se un tempo i centri di reclutamento detenevano i numeri e i nomi di chi sul territorio poteva essere mobilitato, ora è stato sviluppato un sistema che si chiama “Oberig” (registro elettronico unificato delle persone soggette al servizio militare) che comprende un vasto numero di centri di reclutamento e su a causa di questa nuova legge è diventato obbligatorio registrarsi. Il registro interagisce con altri registri elettronici del Ministero della Difesa.
Coloro che sono soggetti al servizio militare avranno 60 giorni dall’entrata in vigore di questa legge per aggiornare i propri dati nelle stazioni di polizia oppure per via elettronica tramite questa piattaforma e bisognerà aggiornare il luogo non di residenza, ma proprio di domicilio.

18 maggio, milano (ITALIA).

Il Consolato generale d’Ucraina di Milano annuncia la ripresa dei servizi consolari per rifugiati ucraini uomini in età tra i 18 e i 60 anni, ma solo previa registrazione sul portale dell’anagrafe militare, atto al reclutamento. “Data la fine della pausa tecnica e della ripresa dell’accettazione delle domande da parte di tutte le categorie di cittadini dopo il 18 maggio, il Ministero degli Affari Esteri fornisce spiegazioni dettagliate sulla procedura aggiornata per l’ottenimento dei servizi consolari secondo la normativa vigente. Di seguito sono riportate le risposte alle domande più frequenti relative alla fornitura di servizi consolari agli uomini in età militare (18-60 anni): https://mfa.gov.ua/…/rozyasnennya-mzs-shchodo…
Se, caro lettore, sei un uomo in età militare e hai già prenotato una visita presso la nostra istituzione, assicurati di leggere le risposte alle domande più frequenti e di portare con te i documenti aggiuntivi necessari per il tuo caso.
Se vi sembra evidente che non sarete in grado di soddisfare i requisiti di legge in termini di iscrizione all’anagrafe militare entro la data della visita prevista, non dimenticate di annullare l’appuntamento: risparmierete così tempo e denaro, oltre a dare l’opportunità di ricevere servizi molto necessari ad altri richiedenti (donne, minori, anziani, ecc.), e vi ringraziamo per la vostra attenzione ai bisogni degli altri.

giugno, Kharkov (UCRAINA).

Si riporta il caso di un linciaggio di un comandante nelle parole di un autista della metropolitana di Kharkov all’inizio di questa estate: “Molti conoscenti e conoscenti di conoscenti sono in fuga, non tornano dopo le vacanze. Un semplice esempio. I ragazzi combattono dal 2014. Di notte, ovviamente, bevono. Al mattino c’è stata una battaglia, uno è stato ucciso. Il comandante di un cucciolo di 22 anni ne ha preso i resti per fare un’autopsia, per dimostrare che c’era alcol nel sangue, in modo che i suoi parenti non ricevessero pagamenti. Lo hanno picchiato e hanno lasciato l’unità per la loro nativa Lviv. Stavo guidando in macchina, ho visto tre soldati in piedi. Uno era in pantofole, ecco perché l’ho notato. Li ho portati alla stazione degli autobus e si sono aperti con me”, ha detto anonimamente.

18 giugno, Milano (Italia).

Gli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni che si trovano/risiedono all’estero hanno la possibilità di richiedere i servizi consolari, MA…
Secondo la nuova normativa, a partire dal 18 giugno, insieme ai documenti richiesti per ottenere il servizio consolare prescelto, tali richiedenti dovranno presentare anche il documento di leva, formato in base alla presenza di dati aggiornati sulla persona nell’Anagrafe degli Arruolati, degli Idonei al Servizio Militare e dei Riservisti, formato ESCLUSIVAMENTE in forma elettronica.
Si tratta di un documento elettronico che viene visualizzato nell’applicazione “Riserva+” sullo smartphone dell’utente e che contiene i dati verificati dell’Anagrafe unificata dei militari di leva.
Per ricevere un servizio consolare, un documento di registrazione militare elettronico deve essere affidabile e aggiornato, cioè generato non prima di 72 ore prima della richiesta all’ufficio consolare. Se il documento è più vecchio, deve essere riformato nell’ufficio elettronico dei militari di leva, degli obblighi di leva e dei riservisti prima di presentare la domanda.

19 giugno, Karl Marx (UCRAINA).

Un comandante di fucilieri motorizzati dell’unità militare Gorlovka è stato ucciso per mano dei suoi subordinati: “Al campo di addestramento del villaggio minerario di Karl Marx vicino a Yenakiyevo, i combattenti dell’unità militare 52892 (una delle sottounità dell’ex 08803), spinti alla follia e alla disperazione, hanno ucciso il comandante del 1° battaglione di fucilieri motorizzato della brigata 132, nome Andrey.”