settembre 2024 [2].

Le autorità russe prevedono di aumentare le spese militari di 2,8 trilioni di rubli. Secondo Bloomberg , nel 2025 la spesa per la difesa raggiungerà i 13,2 trilioni di rubli (pari al 6,2% del PIL). Il 40% del bilancio russo andrà alla difesa e alla sicurezza interna.

Il 30 settembre è stato firmato il decreto sulla coscrizione autunnale in Russia. Il documento è già stato pubblicato sul portale di informazione legale. Il Ministero della Difesa russo prevede di arruolare 133.000 coscritti, ovvero 3mila in più rispetto alla coscrizione autunnale dello scorso anno. In primavera furono richiamati 150.000 coscritti.
Secondo il documento, 133mila persone tra i 18 e i 30 anni saranno chiamate a prestare servizio militare. In precedenza, lo Stato Maggiore aveva dichiarato che “coloro che saranno chiamati al servizio militare in autunno non verranno inviati a partecipare alle operazioni nel Distretto Militare Settentrionale”. Putin aveva detto la stessa cosa all’inizio della guerra in Ucraina, ma i coscritti russi sono morti durante i combattimenti al fronte.

Sull'altro lato del fronte, secondo "The Economist" il 5-10% dei soldati delle Forze Armate ucraine è assente dalle proprie unità senza giustificato motivo.

A queste latitudini, dopo la dichiarazione di guerra alla Russia da parte del Parlamento europeo, il governo italiano si è espresso sull'utilizzo di armi italiane su territorio russo con un'ennesima presa in giro. Secondo la Presidente del Consiglio Meloni, se anche i paesi della NATO dovessero accordare al governo ucraino di sparare con la loro armi su Mosca, quelle italiane resterebbero vietate. La verità è che non esistono armi difensive ed inoltre è del tutto impossibile sapere alcunché non solo dell'utilizzo, ma anche dell'entità dell'invio di armi italiane all'Ucraina, dal momento che i diversi governi che si sono succeduti, a partire da quello di Mario Draghi, hanno deciso di secretare queste decisioni prese via decreto.
fine agosto, LOCALITA’ IMPRECISATE (RUSSIA).

Il mancato pagamento dei salari rimane la causa principale delle proteste dei lavoratori in Russia. Alcuni organizzano scioperi spontanei. E a volte i lavoratori ricorrono a una sorta di “guerriglia” di classe. Alla fine di agosto nel gruppo “Sentito al Rosso e Bianco” del social media russo VK sono apparse le foto di un’azione di protesta che, come si sostiene, è stata portata avanti dai lavoratori di almeno due negozi della catena “Rosso e Bianco”. Uno di questi, a giudicare dalla foto, si trova a Lytkarino, vicino a Mosca. I dipendenti non solo hanno interrotto il lavoro appendendo alla porta d’ingresso un cartello con la scritta “Il negozio è chiuso a causa del mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti”, ma hanno anche sigillato la serratura.

AGOSTO E SETTEMBRE, (RUSSIA).

Ci sono ulteriori notizie di proteste sindacali e sociali in diverse regioni della Russia. In precedenza erano circolate informazioni sugli scioperi nella regione di Mosca, nella regione di Omsk, a Surgut e a Krasnodar. Inoltre, in agosto, i lavoratori dei trasporti hanno scioperato a Barnaul. Continuano le proteste ambientaliste contro il saccheggio commerciale degli spazi verdi, nonché quelle contro l’invio di coscritti nelle zone di combattimento.

I genitori dei coscritti russi hanno infatti raccolto e diffuso sui social network una serie di appelli in cui hanno espresso preoccupazione per le notizie secondo cui coloro che sarebbero stati arruolati nell’esercito da Kostroma, Tjumen, Kemerovo, Bryansk e da altre regioni potrebbero, contrariamente alle ripetute promesse delle autorità, essere inviati al fronte.

Inoltre, un movimento delle mogli degli uomini mobilitati ha organizzato una azione online: il flash mob #coscriptschildren (#срочникидети).

SETTEMBRE, KYIV (UCRAINA).

L’ambasciata britannica a Kyiv mette in guardia i cittadini con passaporto del Regno Unito “in caso di contatto con rappresentanti dell’esercito ucraino”.

E’ in corso una mobilitazione generale di uomini dai 25 ai 65 anni sul territorio ucraino. In caso di contatto con i rappresentanti dei servizi di arruolamento delle Forze Armate ucraine, ai cittadini del Regno Unito è consigliato:
– Se vedi un gruppo di persone in abiti militari vicino a un van o minibus, è raccomandato evitare contatti con loro, ad esempio andando dall’altro lato della strada. (…)

META’ SETTEMBRE, (NORVEGIA).

Ad un uomo con documenti russi, fuggito dalla mobilitazione, è stato negato l’asilo politico in Norvegia. Le autorità dello Stato hanno infatti fatto riferimento alle parole di Putin secondo cui la mobilitazione era terminata. Pavel ha lasciato Severomorsk, nella regione di Murmansk, il 22 settembre 2022, il giorno dopo l’annuncio della mobilitazione. È scappato in Norvegia e ha chiesto asilo nella città di Vadsø. Tuttavia, a metà settembre 2024, l’Agenzia norvegese per la migrazione ha informato l’uomo che non aveva diritto all’asilo e che doveva lasciare lo spazio Schengen entro tre settimane. Si tratta della prima decisione di questo tipo conosciuta in Norvegia, scrive “The Insider”.

Secondo il Dipartimento per la migrazione, in Russia attualmente non è in corso alcuna mobilitazione. I funzionari norvegesi fanno riferimento alle parole di Vladimir Putin e Sergei Shoigu, che hanno annunciato il completamento della mobilitazione nell’ottobre 2022. Lo stesso Pavel sostiene che il commissariato militare continua a cercarlo, a due anni di distanza dall’inizio della mobilitazione. Secondo l’uomo, persone dell’ufficio di registrazione e arruolamento militare si sono presentate all’appartamento dove era registrato il suo domicilio e hanno chiesto dove fosse. Pavel non sa ancora cosa fare se le autorità norvegesi lo costringeranno a lasciare il Paese. “Sono sicuro, so che sarò portato in guerra. Se torno in Russia finirò nell’esercito o in prigione. Entrambe le opzioni equivalgono alla morte“.

In precedenza, i paesi scandinavi hanno ripetutamente negato l’asilo politico ai russi. Al russo Stanislav Brysin è stato rifiutato l’asilo in Svezia, nonostante la sua attività di protesta e un procedimento penale aperto per “incitazione al terrorismo”. Brysin si è imbarcato su una barca e ha navigato verso l’Irlanda. In precedenza, la Svezia aveva deportato una famiglia originaria della Bielorussia, contro la quale era stato aperto un procedimento penale.

La situazione dei rifugiati russi negli Stati Uniti non è migliore. ASTRA ha raccontato la storia di un giornalista dell’opposizione russo attivo contro la guerra, che è scappato negli USA ed è finito prigioniero in un centro di detenzione per migranti e condannato amministrativamente. Le autorità statunitensi lo hanno deportato e consegnato all’FSB.

17 SETTEMBRE, NOVOSIBIRSK (RUSSIA).

Le autorità di Novosibirsk hanno rifiutato di autorizzare una manifestazione contro il blocco di YouTube a causa di “incitamento all’odio razziale” e “diffusione di falsi sulla SVO” [operazione militare speciale, termine coniato dal governo per definire la guerra contro l’Ucraina].

La decisione delle autorità si motiva con il fatto che YouTube “è una delle principali piattaforme che distribuiscono falsità sull’andamento della difesa militare che screditano le forze armate russe”.

24 settembre, località imprecisata (ucraina).

Un gruppo di persone ha fatto irruzione nella camera di tortura dei reclutatori (TCR), chiedendo il rilascio dei ragazzi rapiti per essere mandati al fronte.

25 settembre, suzdha (russia).

Pavel Shcherbakov, coscritto 21enne della città di Abdulino, nella regione di Orenburg, è scomparso vicino a Sudzha. Sua madre ne ha parlato ad ASTRA. L’ultima volta che suo figlio le ha scritto un messaggio è stato il 3 agosto. La ha avvertita che non avrebbe avuto modo di contattarla per molto tempo.  Il 20 settembre le è stato comunicato che era indicato come disperso. La donna ha cercato di contattare la direzione dell’unità militare 12721, con sede a Klintsy, nella regione di Bryansk, dove il figlio ha prestato servizio, ma si sono rifiutati di darle qualsiasi informazione.

“Forse è più facile per loro dire che non c’è più e basta”.

ASTRA ha scritto dei coscritti dell’unità 12721 che erano in stato di prigionia, sospettati di “tradimento”. In totale, secondo le stime di ASTRA, almeno 44 coscritti sono scomparsi nella regione di Kursk da quando le Forze Armate ucraine hanno sfondato il confine russo. Inoltre ASTRA ha scritto anche dei numerosi coscritti uccisi nella regione di Kursk. Il 24 settembre si è saputo della morte di Matvey Yakovlev, della regione di Pskov. Sempre nella regione di Kursk è morto un coscritto di 18 anni di Rybinsk, Valentin Shumilov. Sua madre ha scritto un appello a Putin chiedendogli di spiegare perché i coscritti vengono mandati in prima linea.

25 SETTEMBRE, BURIAZiA (RUSSIA).

Una classe di polizia è stata formata in una scuola nella Repubblica di Buriazia: i bambini verranno istruiti dal Ministero degli affari interni, dalla Guardia russa e dal Servizio penitenziario federale. Nelle fotografie pubblicate, le forze di sicurezza mostrano ai bambini come usare una mitragliatrice e un manganello. Si segnala che inizierà il programma di orientamento professionale per i bambini a partire dalla seconda elementare.

L’obiettivo principale della creazione di una classe del genere è l’educazione patriottica e l’orientamento professionale per le generazioni più giovani“, scrivono i dipendenti del dipartimento del Ministero degli affari interni del distretto di Bauntovsky.

"Il 60% dei disertori che abbiamo aiutato rimangono in Russia e continuano a nascondersi", sostengono i promotori dell'organizzazione "Idite Lesom".
Hanno pubblicato la lettera di uno di loro, in cui condivide la sua esperienza: "Sì, non mi dispiace, posso condividere, forse qualcuno si sentirà meglio sapendo di non essere l'unico."
Questa storia mostra quanto sia difficile prendere la decisione di restare nel paese e nascondersi, ma con le giuste azioni è possibile.
25 settembre, Novoivanovka (ucraina).

Continuano i tentativi di devastare l’ambiente da parte del business del petrolio e del gas nelle regioni di Poltava e Kharkov, così come i tentativi della gente del posto di resistere. Il 25 settembre, a Novoivanovka, al confine tra queste regioni si è tenuta ancora una volta una assemblea collettiva contro la costruzione di un’impresa per il trattamento dei rifiuti derivanti dalla trivellazione per il  petrolio e i giacimenti di gas sul territorio della comunità.

È probabile che la situazione a Kolomak sia solo un presagio dei processi che si dispiegheranno con ancora più violenza dopo la guerra, quando le attività produttive locali, come la coltivazione della barbabietola da zucchero, saranno sostituite da un capitalismo prettamente estrattivista che non richiederà un gran numero di lavoratori. La regione di Kharkov si conferma capofila nel tasso di vendita di terreni agricoli da quando è iniziata la guerra su vasta scala.

25 settembre, torino (italia).

Compare qualche scritta in solidarietà ai disertori al Campus Einaudi (Università di Torino) e all’Ufficio Immigrazione della Questura.

26 SETTEMBRE, MOSCA (RUSSIA).

Nella regione di Mosca, un coscritto con una mitragliatrice è fuggito facendo perdere le sue tracce. Lo riferiscono i media e i resoconti pubblici su VK. Si presume che il 19enne, un militare del reggimento Preobrazenskij, si trovasse nel centro multifunzionale dei vigili del fuoco e ad un certo punto sia scomparso. È stato riferito che ha una mitragliatrice e le relative munizioni.

26 SETTEMBRE, (RUSSIA).

L’FSB ha arrestato sei russi in tre regioni con l’accusa di incendio doloso delle ferrovie. Tre dei detenuti sono minorenni. I sospettati sono detenuti nelle regioni di Irkutsk, Nizhny Novgorod e Samara. Hanno incendiato antenne della rete mobile e sono accusati di aver compiuto questo sabotaggio su commissione per l’intelligence ucraina.

Dei sei, tre sono nati nel 2007 e nel 2009. Sono stati avviati procedimenti penali contro tutti i sospettati ai sensi dell’articolo di attacco terroristico (articolo 205 del codice penale della Federazione Russa). In totale rischiano una pena dai 12 ai 20 anni e fino all’ergastolo.

27 settembre, omsk (russia).

Il disertore Kamil Kasimov è stato consegnato dal Kazakistan alle autorità russe e condannato a 6 anni di prigione di massima sicurezza. L’organizzazione “Idite Lesom” ha aiutato Kamil a lasciare la Russia per il Kazakistan nel giugno 2023. Era un soldato a contratto in un’unità missilistica a Ulan-Ude. Alla fine del 2021 è stato inviato alle esercitazioni in Bielorussia. Il 24 febbraio 2022, alle 5 del mattino, ha visto il primo lancio di un razzo volare verso l’Ucraina. Alla prima occasione Kamil ha disertato.

Nell’aprile 2024 è stato arrestato sul posto di lavoro da dipendenti russi, presumibilmente facenti parte del dipartimento investigativo militare. Kamil è stato portato in un’unità militare russa vicino a Priozersk, che esiste in base a un accordo tra Kazakistan e Russia.

Secondo sua madre, Kamil l’ha contattata di nuovo alla fine di giugno e avrebbe detto di trovarsi in un’unità militare a Omsk. Contro di lui è stato aperto un procedimento penale per diserzione. Non si sa come sia finito a Omsk dopo essere stato detenuto a Priozersk. Si tratta sicuramente di un rapimento, poiché non è stata eseguita alcuna procedura legale di estradizione.

Il 13 agosto 2024, Kamil Kasimov è stato condannato dal 40° tribunale militare a 6 anni in una prigione di massima sicurezza ai sensi dell’articolo sulla diserzione durante un conflitto militare. L’udienza si è svolta a Omsk e il giudice ha pronunciato il verdetto, considerando lo status di veterano di guerra come una circostanza attenuante. Kasimov si trova ora nel centro di detenzione preventiva a Omsk e, secondo sua madre, era contento che la condanna fosse di soli 6 anni e non di 15.

In precedenza, nella città armena di Gyumri l’esercito russo aveva rapito due disertori: Dmitry Setrakov e Anatoly Shchetinin. Entrambi sono stati deportati in Russia.

28 SETTEMBRE, (RUSSIA).

La polizia della Federazione Russa ha iniziato a propagandare ai detenuti, anche alle donne, la possibilità di andare al fronte nella guerra contro l’Ucraina. Ciò sta accadendo per lo meno nelle regioni di Bryansk, Nizhny Novgorod, Novosibirsk, nella Repubblica di Komi, nel territorio dell’Altai e nell’annessa Crimea. Secondo le fonti di ASTRA, a Syktyvkar, un uomo di 46 anni sospettato del furto di caffè e dolci in un negozio locale, ha accettato di recarsi al fronte. A Ukhta, un 56enne che ha rubato 2 lattine di carne in scatola e una bottiglia di vodka ha accettato di unirsi alle forze armate russe. Anche alle donne viene offerto di recarsi alla “SVO”: ad esempio, nella regione di Nizhny Novgorod, a una residente locale di 50 anni che ha rubato cibo da un negozio del villaggio è stato “consigliato” di concludere un contratto in cambio dell’annullamento della pena.

La Duma di Stato della Federazione Russa ha adottato in seconda e terza lettura un disegno di legge per porre fine al perseguimento penale degli imputati se stipulano un contratto per il servizio militare.

27 settembre, SAN PIETROBURGO (russia).

In una moschea di San Pietroburgo è stato effettuato un raid contro i “nuovi” cittadini russi. E’ avvenuta un’incursione proprio durante la preghiera del venerdì. La polizia antisommossa è arrivata alla moschea e ha iniziato a controllare i documenti e a emettere convocazioni per la mobilitazione militare.

Siamo venuti a pregare nella moschea. Sono arrivati ​​gli agenti antisommossa e hanno iniziato a controllare i documenti di tutti, ma io non ero nemmeno registrato. Hanno consegnato la convocazione. Allego una foto. Non mi hanno rilasciato finché non ho firmato. Ho la doppia cittadinanza; ho ricevuto la cittadinanza russa dai miei genitori due anni fa. Ho 21 anni. Pensavo che se la registrazione fosse temporanea, che non ci fosse bisogno di preoccuparsi. Ma mi hanno subito convocato“.

29 settembre, località imprecisata (ucraina).

Si dice che i bambini nel video fingano di essere ufficiali di un Centro di Reclutamento Territoriale.

30 SETTEMBRE, ODESSA (UCRAINA).

Protesta in strada contro la russofobia e l’ucrainizzazione forzata.

27 SETTEMBRE, (NORVEGIA).

Per due anni e mezzo, la stragrande maggioranza delle persone che scappavano dall’Ucraina ha ricevuto una protezione temporanea in Norvegia senza che le autorità considerassero individualmente ciascuna domanda. A partire da oggi, le richieste di persone che arrivano in Norvegia da aree dell’Ucraina che la Direzione norvegese dell’immigrazione (UDI) valuta come “sicure” saranno gestite secondo le normative ordinarie per l’asilo. Questo attualmente si applica a sei aree: Lviv, Volyn, Zakarpattia, Ivano-Frankivsk, Ternopil e Rivne..

Molte delle persone scappate dall’Ucraina si stanno de facto sottraendo alla normativa sulla mobilitazione totale. Se deportate sarebbero quindi passibili di essere inviate a combattere al fronte.

Il Ministro della Giustizia dell’Islanda ha successivamente dichiarato che anche lo Stato islandese potrebbe rifiutare la protezione ad una parte dei rifugiati ucraini.

 

La spesa militare in Russia aumenterà di un quarto nel 2025, toccando il 6,3% del PIL.
Il governo russo ha presentato alla Duma di Stato un progetto di bilancio per il 2025 e i prossimi due anni. La spesa per la difesa salirà l’anno prossimo a 13,5 trilioni di rubli. Questo importo è quasi il doppio della spesa militare nel 2024 ed è il più alto nell’intera storia post-sovietica del paese.
30 SETTEMBRE, LUGANSK (RUSSIA).

Erano a conoscenza dell’omicidio pianificato e hanno accettato di parteciparvi.” ASTRA pubblica un frammento della decisione di avviare il primo procedimento penale noto relativo all’omicidio di massa di militari russi da parte del proprio comando durante la guerra in Ucraina.

Nel marzo 2024, il principale dipartimento investigativo militare del comitato investigativo di Lugansk ha aperto un procedimento penale contro la dirigenza della 6a divisione di fucilieri a motore, formazione militare costituita nel 2022. Il suo comando è accusato di aver torturato i propri militari, nonché di averli uccisi in massa.

In particolare l’omicidio di 7 militari è stato commesso la mattina presto del 4 luglio 2023 nel villaggio di Bakhmutskoye. Gli ufficiali hanno portato i sottoposti nel seminterrato e lì hanno lanciato 5 granate F-1. I sopravvissuti all’esplosione sono stati uccisi a colpi di pistola.

Le vittime in totale sono 19 soldati russi.  Secondo il comando, sono stati uccisi perché si erano rifiutati di eseguire gli ordini. Prima sono stati sottoposti a tortura: sono stati picchiati “con i piedi, con i pugni e anche con vari oggetti e attrezzature speciali sul viso e sul corpo”. Ai militari è stato negato anche l’accesso a cibo e acqua.

30 SETTEMBRE, VORONEZ (RUSSIA).

Nella regione di Voronez, i dipendenti degli uffici di registrazione e arruolamento militare hanno fatto il giro delle case e hanno informato i residenti sotto i 55 anni dell’imminente mobilitazione.

SETTEMBRE, KOLOMAK (UCRAINA).

La popolazione di Kolomak si sta opponendo alla trasformazione del villaggio in una discarica a causa della trivellazione dei pozzi nella regione di Kharkov.

Questo contributo scritto dal gruppo anarchico “Assembly” tratta delle più recenti forme di estrattivismo di petrolio e gas nella regione di Kharkov, mettendo in luce i tentativi dei residenti di opporsivi. Risulta interessante alla luce dello scenario di devastazione e saccheggio che si prefigura per la fase della futura “ricostruzione postbellica” sul suolo attualmente controllato dallo Stato ucraino. Affare miliardario in cui lo Stato e le aziende italiane avranno un ruolo protagonista. Ne è esplicita conferma il comunicato di Palazzo Chigi diffuso a margine del bilaterale tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky al Forum di Cernobbio del 7 settembre: «Particolare attenzione è stata dedicata, infine, al tema della ricostruzione, anche in vista dello svolgimento nel 2025 in Italia della prossima Ukraine Recovery Conference». Lo stesso Zelensky su X ha dichiarato: «Uno dei temi chiave che abbiamo discusso è la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina, concentrandoci in particolar modo sul ripristino del nostro sistema energetico».

Senza alcuna romanticizzazione delle storiche attività produttive locali, va sottolineato quanto il dispositivo della cd. “transizione ecologica” sia centrale all’interno della guerra in corso, in cui si intrecciano gli interessi del capitalismo fossile e di quello “verde”. Va ricordato che lo Stato ucraino nel 2021 aveva aderito all’Alleanza europea sulle batterie e sulle materie prime, nonchè firmato un partenariato strategico ed avviato un progetto comune per l’estrazione di lito da due depositi di Dobra, a Shevchenikivske, nelle regioni di Kirovohrad e Donesk. Il sottosuolo attualmente controllato dallo Stato ucraino è ricco di giacimenti di litio (fondamentale per le batterie e la mobilità “green”) e delle cd. “terre rare” (essenziali per i motori elettrici, i dispositivi smart, la filiera eolica, la fibra ottica, la diagnostica medica) e vi sono presenti circa un terzo delle riserve minerarie continentali (ferro, man- ganese, uranio, titanio, zirconio, …), il cd. “scudo ucraino”. Materie prime essen- ziali anche per le attività delle centrali nucleari. Inoltre l’Ucraina orientale è la se- conda più grande riserva d’Europa di gas naturale.

SETTEMBRE, LOCALITA’ SCONOSCIUTA (UCRAINA).

Una jeep di residenti blocca la macchina degli Ufficiali per il reclutamento (TCR) e libera il prigioniero che era stato rapito in strada per essere arruolato.